Tante richieste all”azienda imolese C-Led del gruppo Cefla per i Led ultravioletti che distruggono virus e batteri
Oggi che il Covid-19 ha reso ormai necessario sanificare qualsiasi superficie, torna più che mai d’attualità il tema del potere antimicrobico dei raggi ultravioletti che, se utilizzati a una lunghezza d’onda sufficientemente corta, sono in grado di distruggere il Dna di muffe, virus, batteri e spore. L’azienda imolese C-Led, parte integrante della divisione Lighting di Cefla, da qualche anno sta sperimentando applicazioni che impiegano tecnologia led Uv. Nelle ultime settimane, però, a causa dell’emergenza sanitaria, le richieste da parte di aziende italiane e straniere si sono impennate.
«Produciamo moduli led funzionanti anche con frequenze Uv – spiega Alessandro Pasini, direttore della business unit Lighting di Cefla -. È una tecnologia piuttosto recente e ancora in evoluzione. Fino a qualche anno fa, infatti, si utilizzavano solo tubi al mercurio a bassa pressione o tubi fluorescenti che producevano un mix di onde ultraviolette. Poi, come è successo nell’illuminazione standard, anche nel mondo led si è cominciato a produrre specifiche lunghezze d’onda nell’ambito dei raggi Uva Uvbe Uvc. Gli Uvc, in particolare, hanno un trend importante a livello di mercato. Ancora prima del Coronavirus si stimava che nel 2026 avrebbero comunque quintuplicato la presenza sul mercato per i loro tanti vantaggi e ci stanno arrivando moltissime richieste da parte di aziende che li vogliono integrare all’interno delle proprie attrezzature», aggiunge Pasini. (lo.mi.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 28 maggio
Nella foto moduli led Uv prodotti dall’azienda imolese C-Led