Coronavirus, ritornano a zero i nuovi casi nell”imolese e appena 16 in tutta la regione. Sieroprevalenza, 154 nell”indagine nazionale
La giornata odierna non registra novità sul fronte Covid-19 per il circondario di Imola: nessun caso positivo e nessun guarito rispetto a ieri. Rimangono così inalterate le statistiche: i casi refertati sono 393, di cui 18 ancora attivi, cioè positivi (5 medicinesi, 8 imolesi, 1 guelfese e 4 residenti fuori territorio). Ancora 3 i ricoveri in ospedale a Imola.
Anche nel resto della regione i numeri sono decisamente positivi e fanno ben sperare per la riguadagnata “normalità”: i nuovi contagi oggi sono oggi appena 16 (2 nel bolognese). Il bollettino sanitario parla anche di 157 ulteriori guarigioni e 7 morti (2 nel bolognese). Dall’inizio della pandemia i casi registrati in Emilia Romagna salgono così a 27.627, ma quelli ancora attivi sono 3.998, le guarigioni 19.547 (quelle clon doppio tampone neegativo 18.365). Il totale dei morti sale a 4.083.
Nel frattempo lunedì la Croce rossa ha cominciato le telefonate per lo studio di sieroprevalenza nazionale voluto dal ministero della Salute in collaborazione con l’Istat. Nel circondario di Imola l’avvio è previsto non prima della prossima settimana. Sono 354 i nominativi individuati tra Imola, Dozza, Medicina, Castel Guelfo e Castel San Pietro. Spetta alle singole Aziende usl, infatti, organizzare i prelievi di sangue e Gabriele Peroni, direttore della Sanità pubblica a Imola, mette le mani avanti: “Dobbiamo ancora definire alcuni aspetti operativi”.
E forse non è un male dato che pare ci siano un paio di intoppi: le adesioni scarseggiano (fare il test è volontario), sia perché il numero unico nazionale 06.5510 non è stato pubblicizzato a sufficienza e molti non rispondono pensando sia il solito call center con un’offerta commerciale, sia perché non è chiaro come giustificare l’eventuale assenza dal lavoro.Il campione complessivo comprende 150 mila persone in duemila comuni, distribuite per sesso, attività e sei classi di età, bimbi piccolissimi compresi. L’obiettivo è capire quante persone nel nostro Paese hanno sviluppato gli anticorpi dell’infezione da virus Sars-CoV-2 (nome tecnico del Covid-19).
Nel frattempo, a metà mese è cominciato anche l’analogo studio sulla popolazione delle tre zone più colpite Il test viene effettuato con un normale prelievo di sangue. dell’Emilia Romagna voluto dalla Regione, dopo Piacenza ora si è passati a Rimini e poi toccherà a Medicina. La Regione ha previsto circa 100 mila test, tra positivi e contatti stretti. Nella città del Barbarossa potrebbero essere un migliaio.
Questa campagna si andrà a sovrapporre con quelle di screening avviate da metà aprile sempre dalla Regione per verificare la presenza di positivi al Coronavirus o eventuali asintomatici tra tutto il personale sanitario e socio sanitario regionale, con oltre 87 mila test sierologici già fatti è stato fatto il primo giro (circondario di Imola compreso), ora si sta completando quello su forze dell’ordine, vigili del fuoco, volontari, e se ne prevedono altri due. «Su 1.800 dipendenti abbiamo avuto 26 casi, uno solo con necessità di ricovero in terapia intensiva, è uno dei dati più bassi in Emilia Romagna» sottolinea Andrea Neri, direttore sanitario dell’Ausl di Imola. (l.a.)