Buona annata per le fragole, ma la manodopera scarseggia
E’ una buona annata per le fragole, almeno a giudicare dai primi frutti staccati dalle piante. In molti hanno iniziato la raccolta tra la fine di aprile e l’inizio di maggio e la quantità e qualità si presentano buone, in alcuni casi, ottime. Sono soddisfatti gli agricoltori per questi frutti considerati da molti l’oro rosso dell’orto.
«I danni da gelo sono stati limitati – dice Andrea Grassi, direttore tecnico agronomico di Apofruit un’impresa cooperativa che commercializza 300mila tonnellate all’anno di prodotti ortofrutticoli – e questo permetterà di ottenere, almeno per noi, quasi la stessa quantità di prodotto dello scorso anno, circa 8.500 quintali».
Ma i problemi ci sono comunque. «Sono due – precisa Grassi -. I consumi e la raccolta. La fragola è un frutto molto deperibile, deve essere acquistato e mangiato subito ma quest’anno il Coronavirus ha modificato lo stile di vita del consumatore che deve fare una spesa che possa durare diversi giorni. I risultati di questi approvvigionamenti li abbiamo verificati al sud dove la raccolta è già iniziata da diverso tempo. Poi la manodopera. Sempre a causa dell’emergenza, chi non può farsi aiutare dai propri famigliari, difficilmente potrà avvalersi della manodopera straniera. Con il blocco dei movimenti, causato dallo stop alle frontiere, mancano all’appello i braccianti dell’Est e il rischio è che il prodotto resti in parte sulle piante». (a.g.)
Ulteriori particolari nel numero del Sabato sera del 14 maggio