Seacoop riorganizza i centri estivi, anche il Solco proporrà iniziative
Il Governo ha detto sì ai campi estivi da giugno. Ora il lavoro passa in capo alle Regioni, che hanno il compito di stilare le linee guida e sciogliere tutti i dubbi. Si parla, ad esempio, di attività all’aperto, ma se piove? E per quanto riguarda i servizi igienici? Queste sono solo alcune delle questioni ancora da risolvere.
Nel frattempo, però, i soggetti che già tutto l’anno si occupano di servizi educativi per l’infanzia, come le cooperative imolesi Seacoop e il Consorzio Solco, si sono già messi in moto. «Stiamo lavorando da settimane, con incontri e tavoli dedicati, così da essere pronti non appena quelle che oggi sono ipotesi diventeranno possibilità reali – spiega la responsabile del settore infanzia di Seacoop Nizia Martino -. Stiamo riprogettando il servizio dei campi estivi con modalità di gestione alternative nel rispetto delle regole, per la salute di bambini e ragazzi, ma anche dei nostri educatori, che stiamo formando sulle nuove disposizioni di sicurezza sanitaria. Pensiamo a proposte differenziate per fasce di età, con un’attenzione specifica per i minori con disabilità, i più fragili fra i fragili. Ci aspettiamo comunque una buona risposta, diverse famiglie ci hanno già contattati chiedendo informazioni». Seacoop proporrà campi estivi a Imola e negli altri territori del circondario, vallata del Santerno compresa, fino a Ozzano e San Lazzaro.
Le realtà del Solco, invece, gestiscono nidi e scuole dell’infanzia lungo tutto l’anno scolastico, motivo per cui da tempo avevano preferito non occuparsi più dei campi estivi. Almeno fino a quest’anno. «Vista la situazione, con le scuole chiuse da mesi, stiamo progettando nuove proposte estive – spiega Michela Burattini -. Si tratta di opportunità importanti in primis per la socializzazione di bambini e ragazzi, in seconda battuta per le esigenze dei genitori che lavorano. Abbiamo a disposizione strutture con spazi all’aperto dove organizzare attività anche per piccoli gruppi a Imola, come Villa Clelia e Santa Caterina ma anche la nostra stessa sede o i nidi in Pedagna, e a Bubano». (mi.mo.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 21 maggio.
Foto presa dalla pagina Facebook della Seacoop