Coronavirus, accordo per agevolare i cittadini che vivono al confine tra Emilia-Romagna e Toscana
Frazioni «divise» fra l’Emilia Romagna e la Toscana. Succede a Moraduccio, dove a segnare il confine fra il Comune di Castel del Rio e quello di Firenzuola è il ponte sul rio dei Briganti lungo la Montanara, e a Giugnola, dove il confine fra questi stessi due comuni attraversa la Strada provinciale 21 Val Sillaro, cambiandole nome in Strada provinciale 58 Piancaldolese. In periodo di emergenza Coronavirus, questa situazione significherebbe blocco totale degli spostamenti fino a mercoledì 3 giugno. Nonostante l’intento di fare prevenzione, però, la teoria si scontra con la pratica. Ci sono famiglie che risiedono da entrambi i lati del confine, ci sono servizi che per alcuni residenti sono più vicini a casa dalla parte opposta, ci sono persone che abitano da un lato ma lavorano dall’altro. Nella maggior parte di questi casi, a fare la differenza fra l’Emilia Romagna e la Toscana sono pochissimi metri.
L’11 maggio, i sindaci dei Comuni di Castel del Rio, Firenzuola e Monghidoro hanno firmato un protocollo per autorizzare gli spostamenti per assistere familiari o congiunti residenti nel Comune confinante oltre Regione e per fare la spesa nella località più vicina. «Già quando non erano consentiti gli spostamenti al di fuori del Comune e della provincia di residenza, esisteva un “accordo non scritto” che regolamentava questi casi particolari – spiega Alberto Baldazzi, sindaco di Castel del Rio -. Poi abbiamo deciso di formalizzare quell’accordo, rendendo alcuni spostamenti fra due comuni confinanti oltre regione assimilabili a quelli all’interno della regione di residenza e abbiamo trasmesso il protocollo di intesa alle prefetture di competenza». (lu.ba.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 21 maggio.
Nella foto: il sindaco di Castel del Rio Alberto Baldazzi