Il «nonno» dell’Imolese e la passione di una vita per i motori
A Villanova di Castenaso esiste un luogo dove è ancora possibile sognare ad occhi aperti. Dove la mente può viaggiare dentro il passato dello sport motociclistico ripercorrendo un arco temporale che va dal dopoguerra fino a periodi recenti. Un luogo dove è possibile emozionarsi, esaltarsi e provare nostalgia, perché non c’è niente di più poetico che ricostruire storie di moto nate per correre, che nelle varie epoche hanno acceso la fantasia degli appassionati, lasciando tracce indelebili di sé. A Villanova di Castenaso, nel museo di Pierluigi Poggi (per tutti «Piero», ndr), si possono ammirare modelli da competizione nei suoi aspetti più romantici, riconoscendo che esistono avventure meravigliose da riscoprire frugando nel loro passato fatto di ricordi che tirano in ballo anche campioni indimenticabili.
In mezzo ai suoi gioielli a due ruote Poggi vive serenamente le sue 82 primavere e tutto quello che gli sta intorno è frutto della sua passione per le moto, ma anche per l’azienda di trasmissioni meccaniche che porta il suo nome e che ha fondato nel 1958, ora gestita dai tre figli Andrea, Gabriele e Fiorella, che è anche vice presidente dell’Imolese Calcio, nonché compagna di vita del presidente Lorenzo Spagnoli. «La collezione l’ho realizzata quando sono andato in pensione – ha spiegato Poggi -. L’inaugurazione l’abbiamo fatta nel giugno 2012. Possedevo una gran quantità di motociclette. Ne avevo ovunque, perfino nel salotto di casa. Così ho deciso che fosse meglio che mi ritirassi dal lavoro per dedicarmi a loro. Ho regalato l’azienda ai miei figli e mi sono messo a costruire una struttura di 2 mila metri quadrati che le radunasse tutte. E in quel momento mi sono pentito per quelle che avevo venduto non sapendo dove metterle. Oggi mi piange il cuore non averle più». (a.d.p.)
L’intervista completa su «sabato sera» del 14 maggio.
Nella foto: Pierluigi «Piero» Poggi tra le moto della sua collezione