Marco Gasparri (Confindustria) e la ripartenza: «Nulla dovrà essere come prima, o non abbiamo imparato niente»
Di ripartenza, o «fase 2», si parla ormai da settimane. La delegazione imolese di Confindustria ha deciso di affrontare l’argomento dando spazio alle esperienze delle imprese, raccontate nel programma radiofonico L’impresa che verrà. Come rialzarsi dopo la pandemia, in onda dal lunedì al venerdì a cura di Radioimmaginaria.
Diciotto puntate di mezz’ora l’una, condotte dal presidente della Delegazione imolese di Confindustria, Marco Gasparri, e da Pietro Campanella, studente alla Bocconi e appassionato di economia e innovazione.
Gasparri, cosa è emerso dalla voce delle aziende sulla situazione che stiamo vivendo, tra problemi e buone pratiche?
«È emerso innanzitutto che non vale la pena di fare annunci che non possono essere mantenuti. Dentro questa crisi è nascosta l’insidia sociale più importante degli ultimi 100 anni. Non è una crisi congiunturale, affrontabile con le casistiche economiche, come quelle del 2009 o della seconda parte del 2019, perché non dimentichiamo che l’anno scorso è stato un anno difficile per molte imprese, eravamo in recessione anche alla vigilia della pandemia. Gli annunci senza fondamento sono stati il leit-motiv di questa vicenda, come la mancanza di coraggio per affrontare la situazione non con ulteriori debiti per le imprese, come avviene con il sistema delle garanzie, ma con misure simili a quelle decise da altri Stati, ad esempio con titoli di stato e buoni del tesoro». (mi.ta.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 7 maggio.
Nella foto: Marco Gasparri