Il ConAmi del presidente Fabio Bacchilega riparte dall’Osservanza con i progetti per Unibo e Accademia
Tutti insieme ieri sul palco dell’ex chiesetta dell’Osservanza trasformata nei mesi scorsi in auditorium per la prima uscita ufficiale della nuova governance del ConAmi. «Ci troviamo qui perché a Imola c’è la sede del Consorzio ma ci rivolgiamo a tutti i 23 territori che compongono il Consorzio e che hanno pari dignità» ha detto il presidente Fabio Bacchilega. Gli altri sono Leonardo Zanetti, Maria Cristina Motta, Carlo Baseggio e Mirko Minghini. Condivisione, dialogo, accordo e «pacificare gli animi» sono le parole più ripetute, a prendere le distanze dalle liti e prove di forza animate da Imola guidata dall’allora sindaca Manuela Sangiorgi, che di fatto hanno bloccato l’attività dell’ente per un paio d’anni. Senza dimenticare la “macchina” della struttura, che “non ha bisogno di essere riorganizzata ma di ottimismo e serenità nel lavoro”.
Elementi importanti anche per la capacità di reazione di un Cda impegnato su più fronti. “A cominciare dal luogo nel quale ci troviamo, il complesso dell’Osservanza” ha detto Bacchilega confermando i tempi per la realizzazione dello studentato per l’Università di Bologna. “E’ partito l’iter burocratico relativo alle procedure per le gare di appalto, con l’avvio dei lavori previsto entro fine anno”. Poi ha rilanciato con la ristrutturazione del padiglione 1 in accordo con l’Accademia Pianistica: “A fine aprile è stato siglato da Maurizio Canè, amministratore unico di Osservanza Srl – controllata al 100% dal ConAmi – un nuovo accordo che, lasciando inalterati i canoni di locazione concordati, sviluppa un cronoprogramma con la consegna dei locali nel mese di giugno del 2023”. Scongiurata quindi la possibilità che l’Accademia potesse rescindere il contratto e magari cercare o spostarsi altrove.
Sono solo due dei tanti temi caldi sul quale si attende che il Consorzio ritorni in pista come strumento propulsore di investimento e sviluppo per tutti i Comuni, ma soprattutto per Imola. Un altro è l’autodromo Enzo e Dino Ferrari gestito dalla società Formula Imola della quale il Consorzio detiene il 100% delle quote. “Brand da tutelare ma non dobbiamo più associarlo, come in passato, solo alla parte motoristica. Pensiamo ad un contenitore multifunzionale che dovrà autosostenersi nel rispetto delle leggi in materia ambientale” ha detto Bacchilega.
Quanto al ritorno della Formula 1 “la considero una ‘suggestione’, l’autodromo è tecnicamente in regola ma un evento del genere ha un impatto economico che il territorio non può sopportare”. Neppure a porte chiuse, pare. (l.a.)
Sul “sabato sera” in edicola da domani 14 maggio una lunga intervista al neo presidente del ConAmi Fabio Bacchilega con altri dettagli e i rapporti con Hera