Motociclismo, motociclette e Coronavirus. La lettera di Fmi e Ancma al Governo italiano
Motociclismo, motociclette e Coronavirus – fase2. Quali problemi? Quali soluzioni?
In un periodo delicato, difficile e critico come questo sono più le domande che le risposte.
Pubblichiamo volentieri, integralmente, la lettera che il presidente della Federazione Motociclistica Italiana Giovanni Copioli e il presidente di Confindustria ANCMA Paolo Magri hanno inviato al Governo.
Nella foto: forze dell’ordine in moto durante l’emergenza Covid-19
Egregio Presidente,
siamo i rappresentanti del mondo motociclistico italiano: Giovanni Copioli, Presidente della Federazione Motociclistica Italiana (FMI), e Paolo Magri, Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Motocicli e Accessori (ANCMA).
FMI vanta 110.000 Tesserati (motociclisti praticanti), affiliati tramite 1.740 Moto Club diffusi sull’intero territorio nazionale.
ANCMA rappresenta Aziende che operano in Italia attraverso 13.500 dipendenti diretti i cui prodotti sono venduti tramite 6.000 Punti Vendita diffusi sull’intero territorio nazionale, generando occupazione per un indotto di 90.000 persone.
Nell’anno 2019 sono stati immatricolati in Italia 250.000 tra motoveicoli e scooter, mentre gli utenti delle due ruote a motore sono attualmente circa 8.000.000 milioni di persone.
La Federazione Motociclistica Italiana ha in corso importanti collaborazioni con le più importanti Istituzioni nazionali, dalla Protezione Civile all’Arma dei Carabinieri a diversi Ministeri, cui si aggiunge tra l’altro la firma di un recentissimo accordo con Federfarma per la distribuzione di medicinali alle persone in difficoltà.
Ci rendiamo perfettamente conto delle difficoltà operative in cui è costretto a lavorare il Governo Italiano in queste settimane.
Desideriamo però attirare con forza la Sua attenzione verso alcuni argomenti di particolare importanza, proprio a fronte dei numeri sopra elencati.
1) Situazione Economica, Mobilità e Circolazione.
La prolungata chiusura obbligata delle Aziende e degli Esercizi Commerciali ha provocato un fortissimo calo dei rispettivi fatturati. E’ dunque assolutamente importante individuare soluzioni per aiutare il settore a risollevarsi il più velocemente possibile. Lo strumento degli incentivi economici è indispensabile per favorire l’accesso dei cittadini a un mezzo di spostamento sostenibile e per aiutare aziende e concessionari a smaltire gli stock di veicoli euro 4 formatisi a causa del lockdown. Moto e scooter anche elettrici, hanno un ruolo decisivo nel risolvere i problemi di traffico e certamente rispettano il fondamentale distanziamento sociale. In più sulle medie e lunghe distanze (tangenziali e strade a grande percorrenza) risultano decisamente più idonei. Nel momento in cui si chiede alla popolazione il massimo rispetto riguardo il distanziamento fisico, favorire nel modo più ampio possibile l’utilizzo del mezzo a due ruote a motore, a basso livello di inquinamento, a ridotto “consumo” di spazio in movimento ed in parcheggio, è un elemento che dovrebbe essere preso in concreta considerazione da parte del Governo, così come anche incentivare gli indispensabili supporti di sicurezza (casco e abbigliamento tecnico), attraverso una defiscalizzazione per incoraggiarne l’acquisto. Anche le 1740 società affiliate alla Federazione Motociclistica Italiana, spina dorsale delle attività turisticosportive in Italia, avranno poi bisogno di un aiuto economico per garantire la loro stessa sopravvivenza.
2) Discrezionalità Regionali, Attività sportiva individuale e Atleti di Interesse Nazionale.
Siamo costretti a lamentare con Lei, che sicuramente ne è perfettamente cosciente, la grande discrezionalità delle disposizioni emanate dalle singole Autorità Regionali, riguardo l’uso delle motociclette sia per la pratica del “Mototurismo” che di quella più propriamente “Sportiva”. Questo genera grande confusione nei nostri utenti, che faticano a districarsi in una enorme mole di norme diverse, spesso in contrasto tra loro, alimentando le loro proteste anche nei confronti dell’Autorità di Governo. Dal 4 maggio si possono effettuare attività sportive individuali, ma nei documenti ufficiali non riusciamo a trovare la chiarezza che auspichiamo riguardo l’uso delle motociclette, strumento a guida singola e distanziata per eccellenza. Siamo invece fermamente convinti che l’uso sportivo della motocicletta, in pista o in fuoristrada, abbia caratteristiche decisamente simili a quello della bicicletta o del cavallo. Dal punto di vista sportivo la Federazione Motociclistica si è immediatamente adeguata alle richieste governative, identificando un gruppo di Atleti di Interesse Nazionale e dando precise Linee Guida per l’utilizzo degli Impianti. Ma proprio per la natura del mezzo tecnico utilizzato, sia in gara sia in allenamento, limitarne l’uso ad un gruppo ristretto di utenti ci appare una discriminazione nongiustificata dalla situazione, visto altresì che il motociclismo conta ben 23 diverse discipline; limitare pertanto gli allenamenti agli atleti di interesse nazionale trascura la maggioranza degli appassionati che formano una base consolidata e indispensabile per le nostre attività.
Da ultimo evidenziamo che la FMI ha iscritte al proprio Registro Storico oltre 250.000 motociclette. In molte parti del nostro Paese ci sono limitazioni e divieti per la loro circolazione o nei centri cittadini. In questa fase, ma anche all’auspicato ritorno alla normalità, si potrebbero sospendere questi divieti perché anche le moto storiche, se ufficialmente certificate, possono rappresentare una valida alternativa alla mobilità.
Fiduciosi di potere ottenere la Sua attenzione, e nella certezza che queste osservazioni possano essere recepite dai Ministeri competenti, restiamo ovviamente a piena disposizione per ogni possibile confronto, in qualunque momento riterrete di volerci coinvolgere.