Coronavirus, pressante invito dei sanitari a chi è positivo: «Tutelate i vostri familiari, andate nell’hotel Covid»
Stop ai contagi del Coronavirus tra le mura domestiche. Questa la parola d’ordine nelle Linee guida della Regione per eliminare ogni più piccolo focolaio «di condominio», come li ha definiti il commissario all’Emergenza Sergio Venturi. Da qui l’indicazione sempre più pressante affinché le persone in isolamento con sintomi lievi o coloro che possono essere dimessi dagli ospedali perchè «clinicamente» guariti ma non ancora negativi, vadano in un hotel Covid in attesa della «certificazione» della guarigione (il doppio tampone negativo). Per il nostro circondario è stata avviatauna convenzione con l”Eurohotel di Imola.
La Regione non ha preso alcun provvedimento impositivo ma solo un forte e caldo invito ad usufruire del servizio alberghiero gratuito (l’Ausl anticipa 40 euro al giorno a persona all’hotel, poi si rivarrà sull’apposito fondo regionale).
Sin dall’inizio la Sanità pubblica è stata in prima linea nell’attività epidemilogica e di coordinamento; per l’Ausl di Imola il direttore è Gabriele Peroni che sugli hotel Covid, non ha dubbi: «Ammetto che se fosse per me dovrebbe essere obbligatorio. Le persone non si rendono conto del rischio per i propri familiari. Questo virus, tra l’altro, è davvero complicato, in molti casi il contagio è avvenuto ben prima dei sintomi, non a caso oggi i contatti li consideriamo da due giorni prima».
Anche i contatti stretti di un Covid positivo possono chiedere di trascorrere l’isolamento in albergo?
«Sì. Le équipe Usca hanno una check list per l’idoneità delle abitazioni quando vanno a domicilio: controllano se c’è un solo bagno, se ci sono più camere e letti disponibili, sovraffollamento, se la persona ha un telefono a disposizione, mascherine, se c’è consapevolezza generale. Però è difficile convincere ad abbandonare la propria abitazione».
Sono fondati i timori per vicini o clienti delle attività dei dintorni di un hotel Covid?
«All’Eurohotel sono bravissimi, abbiamo fatto un sopralluogo e la formazione agli operatori. Le persone stanno in camera e il virus cammina sulle gambe dei vivi».
Ci sono persone che hanno finito la quarantena e sono usciti dall’Eurohotel?
«Certo. Alle volte il percorso è molto lungo, si impiegano settimane per “negativizzarsi”». (l.a.)
L”intervista completa sul “sabato sera” del 30 aprile.
Nella foto Gabriele Peroni e l”Eurohotel di Imola