Calcio serie C, il presidente Spagnoli: «Sono disperato, farò di tutto per salvare la nostra Imolese»
Lorenzo Spagnoli non mette piede al Centro Tecnico Bacchilega da martedì 10 marzo. Ma rimanere a casa è un dovere che il presidente dell’Imolese vive con pazienza e senso di responsabilità. Anche se è dura stare senza calcio per uno che l’ha sempre vissuto da dentro, prima come giocatore e poi come dirigente. «Anche se il momento che vi- viamo presenta altre priorità, è chiaro che non vivo bene – ha ammesso Spagno -. Manca l’emozione di andare tutti i giorni al Bacchilega a vedere la squadra e l’adrenalina delle partite».
Il rischio è che ci siano società che non ripartiranno. L’Imolese può essere fra queste?
«Sì. E io sono disperato. Per questo voglio fermarmi. E non mi interessa se sarò costretto a fare la serie D o l’Eccellenza, piuttosto che la serie C. La mia priorità adesso è salvare il club. Per i nostri dipendenti e per il settore giovanile, ma anche per tutti gli investimenti che abbiamo fatto al Centro Bacchilega. Devo fare di tutto per non chiudere la società, che equivarrebbe alla fine del calcio a Imola. Ma il pericolo esiste. Però sarà minore se non giochiamo più, e se nel contempo si riformerà il nostro sistema. Poi si valuterà se, e come, andare avanti». (a.d.p.)
L’intervista completa su «sabato sera» del 30 aprile.
Nella foto: Lorenzo Spagnoli insieme a Roberto Baggio