Coronavirus, un additivo sanificante per lavare i cassonetti dei rifiuti
Svuotare la cantina, sistemare il giardino, riordinare il garage sono tutti lavori che richiedono tante ore e parecchio impegno e che moltissimi cittadini del circondario imolese hanno deciso di fare approfittando del confinamento obbligato in casa a causa dell’emergenza sanitaria. Ma come sta gestendo questo particolare momento chi deve garantire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani? Lo abbiamo chiesto a Marco Poli, responsabile dei servizi ambientali di Hera per il circondario.
Vista la quasi totalità dei cittadini costretti a casa, come sta andando la raccolta dei rifiuti sul territorio?
«I servizi di raccolta rientrano tra le attività essenziali e quindi tutti i principali continuano ad essere svolti regolarmente. In febbraio non si sono registrate modifiche particolari nelle quantità raccolte, mentre a marzo, rispetto allo scorso anno, abbiamo assistito ad un aumento dei conferimenti nelle zone residenziali, mentre nelle zone industriali e presso le attività commerciali la raccolta si è ridotta viste le numerose chiusure. I dati precisi però non sono ancora disponibili».
Ci sono difficoltà particolari, anche eventualmente legate alla sanificazione dei contenitori?
«Nei comuni del circondario sono previsti dieci cicli annuali di lavaggio dei cassonetti dell’organico. Inoltre, a Imola sta proseguendo l’attività di lavaggio delle postazioni di raccolta rifiuti, quindi non solo dei cassonetti dell’umido ma dell’isola ecologica di base completa, con acqua in pressione a cui Hera ha aggiunto, in questo periodo, un idoneo additivo sanificante, come richiesto dal Comune. Questo lavaggio viene fatto per cinque volte tra la primavera e l’autunno». (mo.or.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 30 aprile.
Nella foto: lavaggio dei cassonetti