Coronavirus, di nuovo accessibili gli orti comunali: la situazione a Imola e a Castel San Pietro
«Sono contenta di potervi dare una buona notizia: è consentita la cura e manutenzione di orti e terreni privati, ed è consentito spostarsi per raggiungerli, anche nel caso in cui siano in comuni diversi da quello di residenza, certificando la proprietà o il possesso, la produzione per autoconsumo e indicando il percorso». Ha sollevato un polverone il post che il ministro delle Politiche agricole e alimentari Teresa Bellanova ha pubblicato sulla propria pagina Facebook sabato 18 aprile. A stabilire una regola univoca per il nostro territorio ha provveduto il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, attraverso un’ordinanza di mercoledì 22 aprile: «È consentita l’attività diretta alla produzione per autoconsumo anche all’interno di orti urbani e comunali – si legge nel documento –. Tali attività potranno avvenire esclusivamente all’interno del proprio comune di residenza».
L’ordinanza regionale autorizza anche la vendita di prodotti florovivaistici, semi e fertilizzanti in primis. E per i campi con destinazione agricola/produttiva rimangono in vigore le disposizioni precedenti. A seguito del pronunciamento di Bonaccini, il Commissario straordinario del Comune di Imola Nicola Izzo ha disposto la riapertura sia delle aree che l’Associazione orti anziani gestisce fra via Banfi nel quartiere Campanella (130 lotti), via Tinti nel quartiere Zolino (124 lotti), via Serraglio nella zona industriale (33 lotti) e via Grilli nella frazione di Ponticelli (24 lotti), sia dell’area che fa capo al centro sociale Orti Bel Poggio (260 lotti), chiuse da venerdì 13 marzo. Mai chiusi completamente, invece, gli orti comunali sulle rive del fiume Sillaro a Castel San Pietro (131 lotti) e lungo il torrente Quaderna nella frazione di Osteria Grande (63 lotti). (lu.ba.)
L”articolo completo e approfondimenti sugli altri comuni sono disponibili su «sabato sera» del 30 aprile