Mario Perrotta interpreta le «ebiche» della sopravvivenza di Vincenzo Rabito
Trenta «ebiche» che, con intensità e profondità, raccontano la vita di un cantoniere siciliano dalla fine dell”Ottocento agli anni Sessanta del Novecento: a dar loro voce e anima è Mario Perrotta che tutti i giorni, in video, rilegge e interpreta «Terra matta» di Vincenzo Rabito. «Manuale di sopravvivenza» è infatti il progetto di e con Perrotta, che nasce da un’idea del Piccolo museo del diario ed è prodotto dall”Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano, in collaborazione con Giulio Einaudi editore, Rai Radio3, Duel.
Dal 6 aprile scorso, ogni giorno sul canale YouTube dell”Archivio Diaristico, Perrotta fa vivere «Terra matta», le memorie di Vincenzo Rabito che Andrea Camilleri, nella prefazione al libro del cantoniere siciliano pubblicato da Einaudi, definì un «manuale di sopravvivenza involontario e miracoloso». L”attore leccese che da tempo risiede a Medicina, vincitore di ben tre Premi Ubu (nel 2015 per il miglior progetto artistico e organizzativo per il «Progetto Ligabue», nel 2013 come miglior attore protagonista per «Un bès – Antonio Ligabue», nel 2011 per la «Trilogia sull’individuo sociale») e di tanti altri riconoscimenti, è così protagonista di questo progetto che, nato nella situazione di isolamento fisico legato all”emergenza Coronavirus, si avvale delle musiche originali di Mario Arcari e di brani al pianoforte eseguiti da Silva Costanzo, e fino al 17 aprile è stato in onda con un”antologica anche su Radio3 Suite in apertura di trasmissione. «”Manuale di sopravvivenza” nasce da un”idea del Piccolo museo del diario, che è una filiazione dell”Archivio di Pieve Santo Stefano, dove sono raccolti i diari più singolari tra cui quello di Rabito che ha un”intera stanza dedicata e, quando uno vi entra, si sente la mia voce che lo legge. L”idea del museo è stata questa: non potendo restare aperto a causa della situazione legata al Coronavirus, portiamo il museo on line e facciamo uscire una delle storie che ne fanno parte» spiega Mario Perrotta.
L”appuntamento è quotidiano, con un”«ebica» al giorno. Ma che cos”è? «Riferendosi ai tempi della miseria, Rabito parla di “ebica” nel senso di epoca. Abbiamo perciò voluto chiamare così ogni puntata. In tutto saranno trenta, fino al 6 maggio, da quindici minuti l”una. Ho cercato di restituire tutto l”arco temporale del suo racconto, anche se per leggerlo tutto avrei dovuto fare novanta episodi da quindici minuti o trenta da quarantacinque! Invece sono corti da un quarto d”ora che accompagnano Vincenzo Rabito dall”anno della sua nascita nel 1899 al momento in cui si mise davanti alla macchina da scrivere per raccontare la sua vita». Naturalmente le puntate, una volta pubblicate, rimangono on line e possono essere viste anche tutte in una volta. «Volevo fare un progetto che fosse a lunga scadenza – continua l”attore -, per cercare di ridonare un senso al tempo, per scandirlo in modo più naturale, dare una dimensione rilassata». «Manuale di sopravvivenza» è un progetto complesso, emozionante nella storia umana, toccante per le difficoltà vissute e narrate, con un”umanità forte che Perrotta cattura, rende e sottolinea da par suo. Una novità nel panorama culturale del momento che colpisce per lo sguardo ampio che offre, per il respiro attento e calmo che permette di fare. Un progetto nato appositamente per il web nel momento in cui i teatri sono chiusi e gli spettatori si siedono davanti al computer. (s.f.)
L”intervista completa a Mario Perrotta è sul «sabato sera» del 30 aprile.
Nella foto (di Luigi Burroni): Mario Perrotta nel suo spettacolo «Il nome del padre»