Le banche alla prova del post-Covid. Bcc ravennate, forlivese e imolese: «Prevedibili nuove aggregazioni»
Il sistema bancario è un tassello fondamentale dell’economia e lo sarà anche per la ripartenza dopo l’emergenza Covid-19. Lunedì 20 sono partiti i famosi prestiti sotto i 25 mila euro da erogare «in giornata» o quasi. E ci sono le misure del «Cura Italia» e quelle del «decreto liquidità», il Fondo di garanzia delle Pmi e le richieste di anticipo sulla cassa integrazione. Per capire qual è la situazione nel circondario imolese ci siamo rivolti a tre istituti radicati nel territorio. Continuiamo con la Banca di credito cooperativo ravennate, forlivese e imolese.
Dopo il «cura Italia» e il «decreto liquidità», attendiamo ulteriori misure economiche del Governo per sostenere la ripresa o meglio la «ripartenza». Ma quali sono state le richieste più frequenti che vi sono arrivate in queste settimane da famiglie e imprese e quali interventi avete messo in campo?
«Le richieste di moratoria sono state numerosissime, circa 5.000 per oltre 60 milioni di rate sospese – precisa Gianluca Ceroni, direttore generale del Credito Cooperativo ravennate, forlivese e imolese -. Considerato il numero di richieste che stanno ancora pervenendo ipotizziamo che circa il 50 per cento delle imprese ed un 15-20 per cento delle famiglie ricorra a tale possibilità, finendo per raddoppiare sostanzialmente i numeri suddetti». (r.cr.)
L”intervista completa nel numero del Sabato sera del 23 aprile