Il direttore dell’autodromo Marazzi spiega la cancellazione della Superbike: «La gara in novembre non avrebbe alcun senso»
Sta succedendo ciò che non era mai accaduto nei 68 anni di storia dell’autodromo. La progressiva cancellazione di molti degli eventi in programma. Così, dopo aver cercato di resistere ai problemi legati al Coronavirus, è divenuto chiaro sia a Dorna che a Formula Imola che l’organizzazione di un evento complesso e articolato come la Superbike non avrebbe potuto concretizzarsi e che sperare in un miracolo non era più possibile. E nemmeno si poteva esporre al rischio di contagio le migliaia di persone che fra l’8 e il 10 maggio si sarebbero accomodate nelle tribune e sulle colline del circuito. «Non potevamo pensare di far convivere i 2.500 addetti della Superbike dentro al Paddock – ha confermato il direttore dell’autodromo Roberto Marazzi -. Per non parlare del pubblico che si sarebbe ammassato lungo la pista. Per questo sinceraente penso che a oggi non ci sia alcuna base certa per ipotizzare che il campionato possa riprendere entro un lasso di tempo preciso».
Per quel che riguarda la Superbike però solo Imola è stata cancellata. Aragon e Misano invece sono state rinviate rispettivamente al 28-30 agosto e al 6-8 novembre. Come mai?
«La data di Misano era stata proposta prima a noi – ha spiegato Marazzi -. Ma novembre è troppo avanti. In quel mese al massimo puoi programmare una gara di auto, non certo di moto. E poi sarà ammesso il pubblico? La Dorna voleva un impegno e una determinazione che non potevamo dare. È tutto troppo ipotetico. Comunque, se dovessero aprirsi spiragli, e alla Dorna ci ripensassero, la nostra disponibilità a ritornare in ballo c’è sempre. Intanto con loro dovremo discutere, entro settembre, massimo ottobre, il rinnovo per altri 3 anni di Superbike a Imola». (a.d.p.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 23 aprile.
Nella foto (Isolapress): un momento della tappa 2019 della Superbike a Imola