Ascom Imola chiede ai sindaci misure concrete di aiuto per rilanciare il commercio
Niente Tari, occupazione del suolo pubblico e imposta sulla pubblicità dalla data di chiusura delle attività alla fine dell’anno. Accordi con i fornitori di utenze per posticipare il pagamento delle bollette e prevedere agevolazioni/sconti. Possibilità per i ristoranti di effettuare la vendita d’asporto. Misure meno restrittive per i dehor. Nuovi orari e tariffe per la sosta a pagamento nel centro storico.
Sono le richieste che Confcommercio Ascom Imola rivolge al commissario straordinario Nicola Izzo e ai primi cittadini di tutti i comuni del circondario per favorire la ripresa delle attività commerciali cittadine dopo la chiusura forzata dovuta all’emergenza coronavirus.
«Nel pensare alle modalità di riapertura occorrerà prevedere forte sburocratizzazione di alcune procedure – è convinto Gianluca Alpi, presidente dell’associazione di categoria –, come ad esempio per l’occupazione di suolo pubblico per ampliare la propria proposta di vendita o di somministrazione, al fine di agevolare una ripartenza che in ogni caso sarà graduale».
Inoltre, «alle attività che sono state obbligate alla chiusura serve congruo indennizzo per i danni subiti – aggiunge Alpi – ed un percorso di agevolazioni fiscali e tributarie, oltre ad una semplificazione negli adempimenti, che le accompagni e sostenga nei primi mesi di ritorno all’attività». (r.cr.)