Luca Occhi: pirata da bambino, un pirata per sempre
Mi chiamo Luca Occhi, ho passato, ahimè, da un po’ la cinquantina, lavoro in banca e scrivo per passione. Dall’età di nove anni faccio il pirata.
La prima volta mi sono imbarcato su di un praho malese assieme a Le tigri di Mompracem. A fianco di Sandokan e Yanez de Gomera ho vissuto tutte le loro incredibili avventure, sino all’epilogo ne La rivincita di Yanez. Così, a neanche undici anni, ero un pirata già bello che fatto.
Ho abbandonato allora la Malesia e il golfo del Bengala, per i Caraibi, in cerca di altri mari da solcare, nuove storie da vivere. È lì che mi sono imbattuto ne Il Corsaro Nero e mi sono imbarcato sotto il suo comando sulla Folgore. Navigare con lui è stato bello anche se poi, agli ordini di Jolanda, la figlia del Corsaro Nero e de Il figlio del Corsaro Rosso, lo confesso, un po’ ho iniziato ad annoiarmi. Capita, a volte, che i figli non siano all’altezza dei padri.
Avevo anche pensato di lasciar perdere, e di diventare un calciatore. Ma in una taverna, o in una libreria di Tortuga, non ricordo bene, mi sono imbattuto in quei due: il capitano Flint, Josuah Flint, e Long John Silver, il suo quartiermastro. Ed è così che ho navigato prima sulla Walrus, al comando di Flint, e poi con Long John sull’Hispaniola, alla ricerca de L’Isola del Tesoro. Ne avrei da raccontare su di loro, ma meglio sarebbe leggere i due resoconti La vera storia del pirata Long John Silver e L’ultima avventura del pirata Long John Silver. Lì c’è tutto quel che serve sapere per diventare degli autentici Fratelli della Costa.
Gli anni, però, intanto passavano, diventavo «grande», e sempre più di rado mi capitava di prendere il mare per qualche nuova avventura. Mi ero quasi rassegnato a vivere di bei ricordi, e tanto rum, quando su Tortuga ho incrociato la rotta di Rogério de Campos, nostromo portoghese ed ex gesuita, imbarcato sul brigantino Neptune dal capitano pirata Laurens De Graaf, detto Lorencillo. E da quel momento, anche se ero un po’ troppo vecchio per quella vita, le avventure sono ripartite, passando da Veracruz per giungere sino a Cartagena, gli ultimi giorni della Tortuga.
Perché, in fondo, chi è stato pirata da bambino, lo rimane per sempre.