Carlo Simionato batteva Mennea, ora è nello staff dell’Imolese
Stadio Olimpico di Helsinki, Finlandia, anno 1983. Campionati mondiali di atletica leggera. Corsia 5. Sui blocchi di partenza della 4×100 c’è Stefano Tilli, deve correre contro sovietici, giamaicani, tedeschi dell’est e dell’ovest, polacchi e francesi, ma soprattutto contro gli americani Calvin Smith e Carl Lewis. Dopo lo start la curva va via liscia, il bastone passa veloce nelle mani di Carlo Simionato, che poi lo lascia a Pierfrancesco Pavoni e infine al grande Pietro Mennea, che recupera alcune posizioni e va a raccogliere l’argento in 38”37, un record italiano che ha tenuto botta per quasi 30 anni.
Ebbene, cosa c’entra con l’Imolese? Semplicemente che uno di quei quattro moschettieri tutti i giorni lavora al Centro Bacchilega. Oggi ha 59 anni, non corre più come un tempo, ma è bravo a far sudare gli altri. Carlo Simionato è infatti il collaboratore tecnico di mister Atzori. «L’ho conosciuto che era un giocatore del Ravenna, poi ci siamo persi, pur vivendo nella stessa città. Ci siamo ritrovati quando è tornato in giallorosso come allenatore, ho guadagnato la sua stima e abbiamo continuato a lavorare insieme fino a oggi, all’Imolese. Se decidessero di far ripartire i campionati? Qualche problema potrebbe nascere per tutti, dunque noi cerchiamo di anticipare ogni evenienza e di essere pronti nel minor tempo possibile. Credo che una decina di giorni col pallone tra i piedi sarebbe sufficiente, anche perché l’Imolese ha una rosa molto giovane, viva e volonterosa».
Torniamo all’atletica. Compagno di Mennea in nazionale, ma capace anche di batterlo.
«Non se n’è mai parlato tanto, ma successe davvero, nel 1982. Fui uno dei pochissimi italiani ad arrivargli davanti nei 200 metri. Lui era campione olimpico in carica, ma riuscii a sopravanzarlo in un meeting». (p.z.)
L’intervista completa su «sabato sera» del 16 aprile.
Nelle foto: a sinistra Simionato insieme a mister Atzori, a destra la vittoria dello stesso Simionato su Mennea