L”avvertimento dei veterinari in caso di avvistamento di animali selvatici: «Non dategli da mangiare»
Due lupi scendono di corsa dalle colline verso via Sant’Andrea. È l’ora del tramonto, ma c’è ancora abbastanza luce. Un video riprende la scena. Ce lo segnala Paolo Zecchi, ozzanese di 52 anni. Le immagini sono piuttosto mosse. Il momento è concitato. L’apparizione dei due mammiferi dura pochi secondi. In questi giorni di chiusura pressoché totale, in cui pedoni ma soprattutto automezzi sono perlopiù assenti dalle strade, gli animali selvatici sembrano essere meno timorosi di avvicinarsi ai centri abitati. Ma sull’argomento animali ai tempi del Coronavirus ci sono opinioni diverse. «Non abbiamo segnalazioni particolari nel circondario imolese – dice Geremia Dosa, veterinario dell’Ausl di Imola–. Ipotizziamo che, essendo ferma l’attività venatoria, gli animali possano spostarsi in spazi di alimentazione più vasti rispetto al loro territorio. Ma è una considerazione generale, poiché non abbiamo registrato incontri tra uomo e animale tali da farci pensare che vi sia un incremento, almeno nella zona attorno Imola».
Il responsabile del settore veterinario dell’Asl di Bologna, Silvano Natalini, riporta invece alcuni casi. «Giovedì 8 aprile ci hanno segnalato la presenza di un cinghiale femmina con sei cuccioli a spasso per i giardini Margherita di Bologna. Non ci era mai capitato ed è imputabile al fatto che sentano meno rumori e dunque si spingono verso i centri abitati». Il veterinario imolese Matteo Papa, che fa parte anche dell’associazione Enduro Motor Valley della vallata del Santerno, rovescia la questione. «Non si può affermare con certezza che gli animali stiano avanzando verso spazi urbani. Piuttosto, siamo noi esseri umani che li notiamo di più. Avendo più tempo libero, anche da trascorrere alla finestra e meno frenesia nelle giornate, guardiamo con più attenzione ciò che ci circonda». Una cosa è certa. Occorre buon senso e comportamento corretto anche negli eventuali incontri con un animale selvatico, specie se il blocco di attività e passeggiate all’aperto dovesse durare ancora qualche settimana. «Non spaventare gli animali e men che meno ucciderli è la prima regola – conclude il veterinario Natalini –. Poi non dargli da mangiare perché sono autosufficienti». (ti.fu.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 16 aprile
Nella foto: anatre a passeggio vicino alle case a Zolino (Imola)