Coronavirus, in Emilia-Romagna Patto per il Lavoro condiviso da tutte le parti sociali. Da domani un milione di mascherine alle aziende
Dopo l’emergenza si dovrà per forza ripartire dalla piena sicurezza per tutti i lavoratori, condizione imprescindibile, per definire insieme requisiti e modalità che permettano una graduale ripresa delle attività anzitutto nelle filiere di valenza internazionale e far avanzare i cantieri delle opere pubbliche. Un percorso che in Emilia-Romagna vede d’accordo tutte le parti sociali all’interno del Patto per il Lavoro, riunito in videoconferenza nel pomeriggio di oggi dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla.
Il sistema economico-sociale dell’Emilia-Romagna progetta un passo avanti iniziale dopo il lockdown imposto dall’emergenza sanitaria del Covid-19. E lo fa attraverso l’organismo che dal 2015 vede riuniti i rappresentanti delle categorie economiche e datoriali, sindacati, enti locali, professioni, Università, Terzo settore, che si sono confrontati su quale strada intraprendere. Un progetto di ripartenza condiviso, dunque, che i soggetti del Patto intendono definire entro una settimana per sottoporlo al Governo, costruendo la via emiliano-romagnola che stabilisca ora le condizioni per la nuova fase, dopo i blocchi di queste settimane di attività economiche e produttive.
Un «governo della ripartenza», come lo hanno definito Bonaccini e Colla, che passa dall’istituzione in tutte le province emiliano-romagnole di Tavoli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, come quello già attivato nella Città metropolitana di Bologna, che possono partire con una dotazione finanziaria stanziata dalla Regione di 1,5 milioni di euro e altri 5 milioni per la messa in sicurezza sanitaria e la sanificazione degli ambienti di lavoro. Una fase che passa anche dal far partire, in questo momento di bassissima intensità di attività e mobilità, le opere pubbliche già cantierabili. Garantendo in ogni situazione o ambiente produttivo il distanziamento sociale necessario. Liberando anzitutto l’operatività delle filiere che operano a livello internazionale, con le sue imprese, da quelle di grandi dimensioni a quelle piccole e medie, che insieme alla logistica sono filoni strategici dell’economia e del lavoro made in Emilia-Romagna.L’obiettivo condiviso è quindi quello di stipulare Protocolli operativi di sicurezza che sorreggano l’avvio delle attività nelle filiere individuate.
A far da cornice a tutto questo, già da domani la consegna da parte della Regione alle associazioni di categoria, perché le distribuiscano, di un milione di mascherine per i lavoratori, a cui se ne aggiungerà un altro milione entro la prossima settimana. (da.be.)