«Spigolature» di ciclismo, mi è andato in fuga il gruppo… (di Nino Villa)
Ho rubato il termine «spigolature» alla Settimana Enigmistica. Spigolare significa passare nei campi dopo la mietitura per raccogliere le spighe rimaste, pratica molto diffusa tra le classi indigenti di tutti i tempi. In questi tempi di domicilio coatto, avendo dovuto abbandonare le statistiche con i vincitori delle gare di tutto il mondo, sto spigolando nei vari siti (Cicloweb, Tuttobici, Sito del Ciclismo) cogliendo notizie di ogni tipo da proporre ai ciclofili lettori di sabato sera.
A proposito. C’è un sito che pubblica anche i risultati di una gara di Allievi in Mongolia…! Mentre parlando di corse serie, le ultime disputate il 17 marzo sono state il Gran Premio della Patagonia (cat. 1/2) in Cile vinto dal colombiano Josè Hernandez Jaramillo (Team Medellin) davanti al vecchio spagnolo Sevilla e la seconda tappa di una gara in Perù, la Bicileo Trujillo vinta dall’indigeno John Castro (Team Todo Trujillo). La notizia più buffa è quella di un ciclista pugliese di Otranto che si è buttato in mare con la bici alla vista del posto di blocco ed ai poliziotti che lo invitavano ad uscire continuava a gridare disperato che lui non aveva fatto niente di male. Guariti e dimessi dagli Emirati, invece, Fernando Gaviria Rendon e il suo «pesce pilota» nelle volate, il campione argentino Maximillian Richeze Araquistain (Uae Emirates).
Contagiati ma in via di miglioramento l’ex presidente della Fci (1997-2005) Roberto Ceruti ricoverato nell’ospedale di Crema, che gestì (male) la vicenda Pantani e Pierino Gavazzi, vincitore della Sanremo 1980 davanti a Saronni, Raas, Kelly, De Vlaeminck e Moser, della Parigi-Bruxelles nello stesso anno e di tre titoli italiani l’ultimo dei quali a Imola nell’88 davanti a Saronni e Fondriest, oltre a moltissime altre corse. Infine, l’amico Marco Pastonesi (ex Gazzetta dello Sport) sul sito Tuttociclismo ha già scritto parecchie puntate di una rubrica tratta dagli appunti quasi inediti di tante interviste fatte. Gimondi ricorda il Tour vinto nel 1965 quando era in camera con Ronchini: a Barcellona faceva talmente caldo che Diego chiese dei secchielli di ghiaccio ed entrambi si sdraiarono con le mani immerse. (n.v.)
Nella foto: il ciclista pugliese di Otranto che si è buttato in mare