Le temperature sottozero del 24 e 25 marzo mettono in ginocchio l”agricoltura del territorio
Dopo un inverno con temperature ben al di sopra della media, è successo quanto si temeva. Il gelo è tornato all’improvviso, mettendo in ginocchio l’agricoltura. Nella notte tra il 24 e 25 marzo in pianura così come in vallata la temperatura è andata per diverse ore sottozero. A Casola Canina, ad esempio, il termometro ha toccato i meno sei gradi. Inevitabili, quindi, i danni alle colture, che le temperature miti dei mesi scorsi avevano portato a uno sviluppo anticipato.
«É stato veramente un brutto colpo – commenta Alessandro Scala, vicedirettore di Coldiretti Bologna-. In questi giorni stiamo raccogliendo le segnalazioni dei nostri associati e non abbiamo ancora un quadro preciso dell’entità dei danni. La zona colpita è vastissima, comprende l’imolese, il lughese, la pianura così come le vallate, del Santerno e del Marzeno. A farne le spese sono state soprattutto albicocche, pesche, susine e, in pianura, i kiwi. Abbiamo già chiesto alla Regione l’avvio delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamità».
Una prima stima dei danni arriva dalla Cia di Imola. «Per albicocche, pesche nettarine, susine e kiwi – Giordano Zambrini, presidente di Cia Imola – le stime dei nostri produttori indicano una perdita di produzione di circa il 70-80 per cento, anche se avremo i dati reali solo fra un paio di settimane». (lo.mi.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 2 aprile
Nelle foto: a Casola Canina il termometro ha segnato -5,9°; gli effetti del gelo sui frutticini di albicocco e in campo a Borgo Tossignano