Coronavirus, ancora un morto a Medicina, 11 positivi in più. Da domani al via i test su tutti i sanitari
Purtroppo continua ad allungarsi l’elenco dei morti per la comunità di Medicina: anche oggi va annoverato un decesso, un uomo di 53 anni. E sono 11 più di ieri le persone risultate positive al Coronavirus nel circondario di Imola portando a 271 il numero complessivo dei casi censiti dall’Ausl dall’inizio dell’epidemia, compresi gli 8 guariti e i 25 decessi. «La malattia è in fase di grande contenimento. Oggi abbiamo un incremento dei positivi e continueremo ad averli per un po’ proprio perchè abbiamo cominciato ad andarli a cercare attivamente sul territorio, casa per casa, per intervenire sulla malattia in maniera precoce» ha detto il commissario all’Emergenza Coronavirus Sergio Venturi.
Se ci allarghiamo al resto della Regione ci sono 14.787 positivi in tutto, 713 in più rispetto a ieri ma i ricoveri in terapia intensiva sono solo 6 in più e continua a salire la colonna delle guarigioni, oggi 89 per un totale di 1.566.
Per gli amanti della statistica i nuovi positivi nel circondario sono, nel dettaglio, 6 imolesi, 3 castellani, 1 guelfese, 1 residente fuori circondario (comune limitrofo). Si tratta di 168 uomini e 103 donne; 146 residenti a Medicina, 75 a Imola, 27 a Castel San Pietro Terme, 4 a Dozza, 4 a Castel Guelfo, 3 a Casalfiumanese, 3 a Mordano, 1 a Borgo Tossignano e 8 persone residenti fuori dal Circondario. Tra i positivi 21 hanno 85 e più anni, 62 tra i 75 e gli 84 anni, 65 tra 65 e i 74 anni, 123 tra i 14 e i 64 anni (e più precisamente, analizzando ulteriormente il dato con le linee che utilizza solitamente il Ministero della Salute: 34 nella classe d’età 14-39 e 89 tra i 40 e i 64).
“Oggi sono arrivati i kit di reagenti e da domani, di comincia anche lo screening con i test sierologici su tutto il personale della sanità pubblica e privata convenzionata e dei servizi socioassistenziali dell”Emilia Romagna” ha aggiunto Venturi. Ssi partirà anche dall’ospedale di Imola; a seguire di procederà con le case protette accreditate e la sanità privata convenzionata. «Gli anziani siamo noi e coloro che hanno costruito quello che ci circonda gli dobbiamo rispetto» ha concluso Venturi. (l.a.)
Nella foto l”ospedale di Imola