Basket, Paolo Sgorbati e l’idea di una sola squadra a Imola: «Meglio iniziare dai giovani, come volevamo fare nel 2015»
Parlare con Paolo Sgorbati è come sfogliare un’enciclopedia della pallacanestro imolese. Ha passione, si sente. Ha competenza, si capisce. Ha idee ed è giusto ascoltarle. «Mi considero super partes nei confronti delle due realtà principali imolesi e posso dire di conoscere tutti i dirigenti dei settori giovanili della città».
Classe 1956, imolese ma nato a Grosseto, il fuoco dei cesti è divampato ben presto, fin dai tempi della scuola, quando il compagno di banco era Roberto Ravaglia. Sgorbati, ex giocatore di entrambe le sponde cittadine negli anni Settanta, nel 2015 fece parte di quel gruppo che tentò di unificare i settori giovanili imolesi. Il sindaco Daniele Manca e l’imprenditore Alessandro Curti chiamarono a raccolta i vari dirigenti, ma dopo alcuni incontri il tentativo sfumò. «Facemmo una riunione dove erano presenti tutti: presidenti delle prime squadre e responsabili dei settori giovanili. Parliamo di Andrea Costa, Virtus Spes Vis, Grifo, International e anche Uisp in un secondo tempo, perché era l’unica che si dedicava al femminile. Tutti erano d’accordo in linea di massima con l’idea di partenza, ovvero quella più logica di unificare i settori giovanili. Si organizzarono 4-5 tavoli tecnici per scendere nel dettaglio e si arrivò fino alla presentazione di una struttura. Non fino al punto di unire le società, ma almeno di avere una gestione unica sui giovani, per creare un appeal diverso non solo su Imola, ma anche sulle zone limitrofe. Però non riuscimmo a fare nulla, senza motivi reali, solidi e importanti».
La proposta di Regazzi parte da un altro punto di vista. Chiudere le due vecchie società principali e creare una nuova realtà, partendo dalle prime squadre.
«Conoscendo bene Imola, penso che sarebbe un’impresa ancora più ardua della nostra di 5 anni fa. Una parte dei tifosi da entrambe le sponde si metterebbe contro e la ricerca degli sponsor sarebbe più difficile rispetto ai settori giovanili, visto che si eliminereb- bero due storie importanti. Sarebbe la maniera sbagliata per iniziare, soprattutto in un momento dove la situazione finanziaria del basket imolese è molto precaria e mettere insieme realtà in difficoltà non migliorerebbe di certo la situazione. Inoltre ritengo che ci sia più competenza dirigenziale, organizzativa e tecnica nelle realtà delle giovanili». (p.z.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 26 marzo.
Nella foto: da sinistra Paolo Sgorbati oggi, a destra la Virtus Imola nella stagione 1974/75 (serie C). Sgorbati (numero 8) è accosciato (il secondo da destra),