Coronavirus, da Imola parte una petizione online per chiedere regole chiare per i più piccoli
«Indicazioni chiare su come comportarsi con le bambine e i bambini» a fronte dei provvedimenti adottati dal Governo per il contenimento della diffusione del coronavirus.
E’ l’imolese Maria Scermino la prima firmataria della petizione online inviata al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza e all”Autorità garante per l”infanzia e l”adolescenza Filomena Albano.
«A queste delicatissime persone, cui è già stata tolta la scuola e ogni attività e relazione foriera di contatto, quindi in definitiva la totalità della loro vita nonché del loro campo di crescita, non possiamo chiedere di stare completamente recluse in casa sine die – si legge nella petizione –. Soprattutto considerando che non tutti i bambini hanno la fortuna di abitare in case grandi, dotate di giardino o terrazza, o di vivere in borghi sperduti tra i monti».
Ancora, «questa restrizione improvvisa e prolungata della libertà di movimento e di relazione inevitabilmente avrà effetti molto importanti sull’equilibrio psichico delle bambine e dei bambini – aggiungono i firmatari –. Proprio per questo è estremamente importante prenderci cura di loro, cercando di attenuare il più possibile l’impatto di un’esperienza così traumatica ed adottando ogni strategia possibile per allentare la tensione fatalmente presente tra le mura domestiche».
In una settimana, già più di 5.300 persone hanno firmato per sostenere la petizione. (r.cr.)
Immagine dalla pagina di Change.org della petizione
I genitori che hanno firmato la petizione li porterei tutto in un reparto covid-19 per fargli capire com’è la situazione.. a vedere se capiscono cosa vuol dire ammalarsi di questo terribile virus…e quindi se è meglio stare in casa seduti sul divano oppure sul lettino con respiratore attaccato non sapendo se se uno ce l’ha. può fare o no