Coronavirus, 30 malati in cura a casa con la terapia farmacologica tra Medicina e il circondario
“A Medicina abbiamo concluso l’intervento, abbiamo visto poco meno di 200 persone durante le visite a domicilio, 18 sono in trattamento a casa con la terapia farmacologica e sono stati effettuati 17 tamponi. Tra qualche giorno sapremo se potremo dichiarare lo spegnimento del focolaio di Medicina, che è stato il primo capoluogo dell’Emilia Romagna a subire il trattamento di contenimento. Quando scadrà l’ordinanza in atto (venerdì 3 aprile) valuteremo, vediamo prima cosa succede in questi giorni”. A fare il punto della situazione è stato Sergio Venturi, commissario regionale per l’Emergenza Coronavirus a corollario del consueto bollettino serale via Facebook.
Nel frattempo il “modello Medicina”, ovvero l’invio di équipe di medici e infermieri a casa di persone malate per l’avvio di una terapia farmacologica antivirale precoce, da oggi è stato esteso a tutto il circondario di Imola. Ben sei le équipe Usca (Unità speciale di continuità assistenziale) coinvolte. In tutto sono state fatte 33 telefonate di triage per l”inquadramento dei casi, visitate 23 person,e fatti 13 tamponi e un”Ecg, infine assegnate 12 terapie.
In tutto sono 30 le persone ad oggi nel circondario che si stanno curando con la terapia farmacologica studiata in accordo con gli infettivologi del Sant”Orsola, cinque hanno già svolto oggi il primo controllo infettivologico in ospedale.
Una modalità d”attacco che il commissario Venturi non ha fatto mistero di voler estendere a tutta la regione. Questa sera ha annunciato l’intenzione di procedere “su tutto il territorio dell’Ausl di Bologna”. Una strategia casa per casa per trattare in maniera precoce con una terapia antivirale le persone e risparmiargli l’evoluzione più grave della malattia o un”insufficienza respiratoria.
Una sperimentazione pilota non tanto per il tipo di cocktail di farmaci utilizzato quanto per le procedure: il modo migliore per individuare le persone che sono a casa malate con la febbre anche se non hanno ancora un referto di positività. (l.a.)