Medicina «zona rossa» contro il virus – L’uomo che non stava in casa
Sabato 28 marzo, Medicina «zona rossa». Tutto questo finirà e, negli anni a venire, si racconteranno ai nipoti storie più o meno romanzate per ricordare questi giorni incredibili. Si parlerà di cani portati a spasso per ore e ore. Di sacchetti del pattume gettati, ripresi, rigettati. Tutto pur di stare qualche minuto in più all’aria aperta, in barba ai divieti. Voi vi limiterete a questi banali racconti, triti e ritriti, io no, io potrò dire di aver conosciuto «L’uomo che non stava in casa».
Conosco «L’uomo che non stava in casa» da un paio d’anni, non vi dirò perché e per come, ma soltanto che in questi due anni l’avrò incontrato, in giro per Medicina, sì e no un paio di volte. Da quando è scoppiata la pandemia «L’uomo che non stava in casa» è ovunque. Mi affaccio alla finestra per una boccata d’aria? «L’uomo che non stava in casa» è in fila da Buffetti per comprare i toner. Vado in pescheria? «L’uomo che non stava in casa» è lì, che tocca i branzini per sentirne la freschezza. Dal fornaio? Lui sta ordinando un toscano. In farmacia? Lui ha il numero davanti al tuo. «L’uomo che non stava in casa» è ovunque, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Alcuni dicono che dorma all’addiaccio, ogni notte in un posto diverso, ma sempre con soltanto le stelle sulla sua testa. Perché «L’uomo che non stava in casa», in casa non ci sta.
Vi racconto un aneddoto. L’altra sera, in una delle decine di chat che frequento, mi scappa detto che volevo cucinare il polpo al vino rosso, ma non avevo l’alloro. «L’uomo che non stava in casa», che frequenta quella chat, dice che me lo porta subito, arriva in bicicletta. «No», dico io, «non importa, uso il rosmarino». «Con il rosmarino fa schifo, arrivo subito!» «No, noooo», insisto, per fortuna anche gli altri partecipanti alla chat lo convincono a desistere. «Scusa», gli domando, «ma se ti ferma la polizia cosa racconti? Che stai portando tre foglie di alloro a un amico che deve cucinare un polpo?». Lui non ha risposto, perché «L’uomo che non stava in casa» non ha bisogno di rispondere, agisce e basta. Ieri pomeriggio un elicottero della polizia ha volato basso su tutto il centro storico. «Lo stanno cercando», ho pensato, «questa volta lo beccano». Invece no, due ore dopo «L’uomo che non stava in casa» era in fila dal fruttivendolo. (Corrado Peli)
Foto scattata da «L’uomo che non stava in casa»