Mondiale Superbike, il direttore dell’autodromo Marazzi: «Porte chiuse impossibili e un rinvio è complicato»
Saltano uno dopo l’altro gli appuntamenti sportivi nel mondo. Non fanno eccezione quelli del motorsport, alcuni dei quali già rinviati o addirittura cancellati, come la MotoGp in Qatar. Almeno inizialmente i Gran Premi di F.1 e del motociclismo non si disputeranno nelle date stabilite. Non fa eccezione il Mondiale Superbike, che dopo aver corso a Phillip Island la prima prova, ha posticipato la seconda in Qatar e anche la terza in Spagna, che si sarebbe dovuta disputare il 28 e 29 marzo.
I calendari dunque si stanno tutti riscrivendo e, visto il prolungarsi dell’emergenza, è probabile che tocchi anche all’autodromo Enzo e Dino Ferrari segnare il passo per quel che riguarda la Superbike, prevista nel week-end dall’8 al 10 maggio. «Ormai si va avanti alla giornata – ha detto il direttore dell’autodromo Roberto Marazzi -. Si disdice, si rinvia, si parla di gare a porte chiuse. Per quel che riguarda la Superbike, noi chiaramente attendiamo le decisioni delle autorità e della Dorna che gestisce il campionato. Quindi aspettiamo con calma gli eventi, senza allarmarci troppo. Dal punto di vista organizzativo è impossibile per noi correre a porte chiuse. A livello di costi sarebbe un bagno di sangue, perché quello della Superbike ce lo paghiamo con gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti. A meno che non venga finanziata dalla stessa Dorna, questa soluzione è impraticabile. Il rinvio a dopo l’estate invece è teoricamente possibile, ma praticamente complicato dalla mancanza di date libere. Noi abbiamo un calendario intenso in settembre e ottobre». (a.d.p.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 19 marzo.
Nella foto (Isolapress): il Mondiale Superbike 2019 all’autodromo Enzo e Dino Ferrari