Calcio serie C, intervista al direttore generale dell’Imolese Montanari: «Devo tutto a Spagnoli e sua moglie Fiorella»
Il calcio ai tempi del Covid-19 è un contenitore vuoto. In questi giorni di angosciosa emergenza si fa fatica perfino a parlarne. E allora di collegabile al pallone ci solo i ricordi, le riflessioni, le speranze. Ed è proprio su questo insieme di cose che ci siamo soffermati con Marco Montanari, direttore generale dell’area tecnica dell’Imolese. «Stiamo attraversando un momento drammatico – ha premesso il dirigente rossoblù -. Ho 47 anni e non ho mai vissuto una situazione simile. Il calcio di fronte a un problema così grande sparisce. E l’ho capito quando abbiamo con- gedato i giocatori dal Centro Bacchilega. Nessuno di loro ha accennato al campionato, al calendario, a quando e se si ricomincerà a giocare».
E allora proviamo a staccare per un attimo, raccontando la tua storia.
«Sono stato un buon giocatore di Promozione e uno buonissimo di Seconda e Terza Categoria. Ero un centrocampista e ho giocato nel Cotignola con Alessandro Brunelli, che ora è il presidente del Ravenna, e con Piero Fiorentini. Poi successivamente nel Solarolo, dove in Seconda Categoria ho conosciuto Filippo Ghinassi, che di quella squadra era difensore. L’amicizia fra noi è nata così».
Chi è stato più importante per la tua crescita professionale?
«I miei riferimenti principali sono stati Spagnoli, Fiorella e Ghinassi, coi quali sono cresciuto e mi sono confron- tato. Poi nel mio percorso ho avuto la fortuna di trovare Alessio Dionisi, col quale ho avuto un rapporto che mi ha ulteriormente arricchito». (a.d.p.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 19 marzo.
Nella foto (Isolapress): Marco Montanari e Fiorella Poggi