L”ex sindaco Onelio Rambaldi: «Il Medicivitas è centro di ritrovo da sempre, deve continuare a vivere»
Già nel suo nome («civitas» dal latino città o cittadinanza e «Medi» diminutivo di Medicina), il Medicivitas racchiude il senso di comunità che contraddistingue il centro sociale di via Oberdan, catapultato sulle prime pagine dei giornali per i recenti decessi legati al Coronavirus di tanti anziani frequentatori. Costruita come Casa del popolo, fu intitolata al villaggio vietnamita Song My, raso al suolo dagli americani nel 1968 provocando una strage di innocenti. Chi conosce bene la sua storia è l’ex sindaco Onelio Rambaldi. «La Casa del popolo fu costruita e gestita da volontari – ricorda–. All’interno c’era il bar, il circolo e, all’inizio, la sede del Pci, che poi venne spostata nella palazzina a fianco (dove ora c’è la sede del Pd, ndr)».
«È sempre stato un luogo di ritrovo, prima come Casa del popolo e poi come centro sociale – afferma Rambaldi –. È in una zona strategica di Medicina, in centro, e deve continuare a vivere. Mi auguro solo che tanti 40-50 enni siano più partecipi alla vita sociale. I volontari spesso hanno 70-80 anni…». (gi.gi.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 19 marzo