Nella foto: la consegna delle borracce nella scuola Don Luciano Sarti
Il Comune di Castel San Pietro spinge sull’acceleratore per ridurre gli sprechi d’acqua e l’utilizzo delle bottiglie di plastica usa e getta negli uffici pubblici e nelle scuole, così come gli sprechi alimentari. Per la fine di aprile, clima di incertezza generato dall’emergenza Coronavirus permettendo, è attesa la risposta di Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti) per una richiesta di contributo di 30 mila euro (su circa 47 mila euro complessivi) per la realizzazione di un progetto presentato dall’Amministrazione Tinti.
Sul versante della riduzione dei rifiuti, «si tratta del naturale proseguimento del progetto Castello Plastic Free – spiega Andrea Bondi, assessore alle Politiche per l’ambiente –, già partito con la consegna di 2.512 borracce in alluminio (costo 6 mila euro) a tutti gli studenti e gli insegnanti delle scuole primarie e secondarie, che riprenderemo non appena avremo la possibilità di riaprire le scuole. Vogliamo stimolare un cambio di mentalità nei cittadini». A questo si aggiunge l’installazione di tre erogatori di acqua potabile in municipio, uno nella biblioteca di Castello e tre nella scuola media Pizzigotti (costo 12 mila euro). Inoltre, verrà installata una Casa dell’acqua a Castel San Pietro (24.400 euro), nel parcheggio del cimitero. (lu.ba)
L’articolo completo è su «sabato sera» del 12 marzo
Nella foto: la consegna delle borracce nella scuola Don Luciano Sarti
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