La storia di Petti il pettirosso, l”ospite particolare del fioraio Ferlini di Piratello
Un pettirosso di nome Petti e professione fioraio, per così dire. Da metà novembre Petti frequenta con cadenza quasi giornaliera il negozio di fiori di Elena Ferlini, al Piratello.
Non è raro che negli inverni freddi uccellini come pettirossi e passeri ma anche «cugini» più grandi come merli e tortore si avvicinino all’uomo in cerca di cibo. Seppur meno confidenti verso l’uomo, possono farlo anche i fringuelli, le cinciallegre e i cardellini. Ma un pettirosso che si ambienta in un negozio di fiori come se l’ambiente artificiale in questione fosse parte del suo territorio è un fatto molto curioso.
Petti, il pettirosso di questa storia, passa buona parte del proprio tempo dentro al negozio di fiori di Elena Ferlini, sia quando è sola ma anche quando ci sono clienti e amiche a trovarla. Quando ci fermiamo noi, invitati dalla titolare su suggerimento di alcune persone colpite dalla particolare storia, Petti non si fa vedere.
«Spesso di martedì non viene, forse se ne dimentica, visto che domenica e lunedì siamo chiusi – racconta Ferlini ipotizzando aspetti del carattere del pettirosso che da mesi ha imparato a conoscere –. Il nostro primo incontro è avvenuto fuori dal negozio, sono solita mettere a disposizione degli uccellini delle vaschette di briciole per loro – dice Ferlini, 85 anni di cui quasi 40 passati nel negozio al Piratello –. Petti, però, si è avvicinato sempre di più, fino a quando ho provato a mettere la sua ciotola dentro al negozio e lui è entrato senza problemi. Da allora tutti i giorni gli metto a disposizione un misto di biscotti tritati, quelli del panificio perché sono più naturali di quelli confezionati, e mezza noce schiacciata che gli fa bene al piumaggio. Talvolta aggiungo anche pezzetti di carne di pollo, visto che in natura il pettirosso è insettivoro. Nel lavabo, poi, c’è una ciotola dove può bere e lavarsi». (mi.mo.)
La storia continua sul numero del Sabato sera del 5 aprile