Coronavirus, il settore turistico chiede contromisure. Lanzoni (If): «Senza provvedimenti forti molte aziende a rischio chiusura»
Un piano urgente nazionale per sostenere le aziende turistiche che rischiano la chiusura. E’ la soluzione che chiede a gran voce la Destinazione Turistica Bologna, che lunedì 2 marzo ha riunito a Bologna i suoi due organi di governo, il Comitato di indirizzo (formato dalle istituzioni, dalle società di promozione Bologna Welcome e If Imola Faenza, da Fiera, Camera di Commercio, Università, Gal e aeroporto) e la cabina di regia formata dai soggetti privati.
All’incontro, presieduto dal presidente della Destinazione Matteo Lepore, assessore al Turismo del Comune di Bologna, erano presenti, data la gravità della situazione, anche le rappresentanze sindacali. «La situazione è davvero difficile, si parla di cancellazioni con percentuali tra il 50 e il 90 per cento – sottolinea Erik Lanzoni, direttore di If Imola Faenza -. Senza provvedimenti economici forti molte aziende rischiano di chiudere. Le più piccole addirittura in pochi giorni, le più grosse in qualche mese. Per questo si attende un provvedimento del Governo che decida per l’attivazione della cassa integrazione, che rateizzi i mutui e aiuti a far fronte alle spese per il personale. Non c’è tempo, non si possono aspettare mesi e non solo nella “zona rossa”. (r.cr.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 5 marzo.
Nella foto: Erik Lanzoni