Convenzione tra Comune di Ozzano e Ramazzini, pochi cittadini sfruttano le agevolazioni per le visite
Parole d’ordine per l’Istituto Ramazzini sono «ricerca indipendente», «diagnosi precoce», «divulgazione». Niente fondi dallo Stato, ma sostentamento derivante da donazioni e convenzioni con i vari enti. Tra cui il Comune di Ozzano dove si trova, sulla via Emilia, il Centro clinico di ricerca oncologica. L’istituto lavora soprattutto su progetti per identificare e quantificare i rischi cancerogeni e la tossicità di sostanze, composti, agenti e tecnologie presenti negli ambienti di vita e di lavoro.
Ecco che all’indomani del rinnovo della convenzione tra Comune di Ozzano e Ramazzini, di cui l’ente locale è socio, è possibile fare un bilancio. «La convenzione che ci lega al Comune è in atto dal 2015, quando la struttura entrò in piena funzione, e viene annualmente rinnovata – spiega Angela Fini, direttore sanitario del Centro clinico –. Prevede uno sconto del 10% sulle visite e le prestazioni in genere per tutti i residenti nel comune. Ma di fatto la convenzione che riguarda le visite specialistiche non viene utilizzata perché il Ramazzini applica già sconti del 20% su tutte le prestazioni a chi diventa socio (il costo è di 25 euro una tantum). Gli ultra sessantacinquenni,inoltre, non pagano le visite oncologiche. La stessa convenzione – aggiunge la Fini – ha comportato che presso la nostra struttura abbiano sede la Casa della salute con ambulatori per alcuni medici di base e la Pubblica assistenza, rispettivamente per venti e dieci anni, in modo gratuito».
Ma gli ozzanesi, così partecipi alle raccolte fondi, come rispondono a un’offerta di servizi sanitari così ampia? «Secondo i nostri dati, notiamo che sono ancora poche le visite effettuate dai residenti di Ozzano, comune che ha quasi raggiunto i 14 mila abi- tanti» riprende la direttrice. (ti.fu.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 27 febbraio.
Nella foto: Angela Fini, direttore sanitario del Centro clinico