Nuove norme sui monopattini in vigore fra non poche perplessità
Da oggi entrano in vigore le nuove norme che regolano la circolazione su strada dei monopattini elettrici. Non poche le perplessità, in primis da parte dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale.
«Siamo favorevoli alla mobilità sostenibile – premette Mauro Sorbi, suo presidente –, ma in condizioni di sicurezza per tutti gli utenti del “sistema strada”».
I dubbi riguardano, per esempio, «l’assenza di formazione per coloro che utilizzeranno i nuovi dispositivi – osserva Sorbi –, perché la loro gestione richiede riflessi pronti, forte senso dell’equilibrio. Chi verifica se chi acquista ha l’agilità necessaria?».
Inoltre, «se non è obbligatorio essere in possesso di un documento attestante l’identità, come potrà essere verificata l’età del conducente per capire se può guidarlo e se ha l’obbligo del caschetto? – si domanda il presidente dell’osservatorio –. Solamente i minori di 18 anni avranno l’obbligo di indossare il caschetto. Non si capisce quindi se questo dispositivo garantisca la sicurezza in caso di incidente oppure no, perché se si fosse convinti della protezione del cranio in caso di impatto, si sarebbe dovuto obbligare tutti all’utilizzo».
Ancora, «in caso di incidente, come si potrà procedere all’identificazione e chi risponderà dei danni prodotti, visto che non è obbligatoria la sottoscrizione di una polizza di responsabilità civile? – chiede Sorbi – L’obbligo sussiste solo per le società scelte dai comuni per effettuare servizi di noleggio».
Infine, «come si potrà contestare e sanzionare chi viola l’obbligo di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità se non indossate mezz’ora dopo il tramonto durante il periodo dell’oscurità e di giorno, qualora le condizioni atmosferiche lo richiedono, se non si è certi di poter identificare il guidatore dei monopattini con un documento di identità? – si domanda il presidente dell’osservatorio –. Facciamo presente che questo obbligo esiste da tempo anche per i ciclisti, ma ci risulta che sia poco rispettato e ancor meno sanzionato». (r.cr.)