Storia lunga mezzo secolo per il Centro Ippico di Imola, il maneggio nato sul fiume per sogno e per passione
Tutto cominciò con quattro amici al bar a fine anni ’60, per la precisione al Mery bar. I quattro amici decisero di aprire un maneggio, autotassandosi per pagare l’affitto del terreno a ridosso del Santerno, dove adesso c’è la variante Villeneuve, prima della Tosa. Comincia così, con tanta passione e un po’ di incoscienza, la storia del Cisi, il primo Centro ippico di Imola. «Oltre a me e a Franco Astorri, c’erano Narciso Liverani e Giancarlo Manaresi che non ci sono più…» ricorda Angelo Alpi, istruttore ancora in attività che ha formato generazioni di giovani cavalieri.
L’associazione sportiva nasce nel 1969, primo presidente Arrigo Fanti. Attorno a quel rettangolo di sabbia cominciano a ritrovarsi grandi e piccoli, per imparare a montare o semplicemente vedere i cavalli, i soci sono una ventina. Quando altri cavalli, quelli dei motori, chiedono più spazio per la variante bassa dell’autodromo, il Cisi si trasferì in uno dei poderi dell’Istituto Scarabelli, in via Ascari, dov’è tuttora. Nelle vecchie stalle delle vacche vennero realizzati i box e, sempre con l’autotassazione di alcuni soci, un maneggio coperto. C’erano tutte le carte in regola per diventare una vera Scuola di equitazione affiliata Fise e Coni, e per l’avvio di un’avventura sportiva che continua da mezzo secolo e ha regalato grandi risultati a livello nazionale alla città, e continua con nuove leve di istruttori e un’attenzione particolare per i giovani atleti.
La settimana scorsa il Cisi ha festeggiato il 50° con Galà che ha raccolto oltre 250 persone, atleti di ieri e di oggi, soci, famiglie e campioni del mondo dell”equitazione come l”olimpionico Mauro Checcoli, presso l”Hotel Donatello. (r.s.)
Sul sabato sera del 20 febbraio altre foto e particolari.
Nella foto: momento di pausa durante una lezione alla fine degli anni ”60 quando il Cisi era nel Lungofiume