Cantiere materna Rodari di Ozzano, famiglie stanche per l’attesa
È decisamente una storia infinita quella dell’intervento strutturale da 600 mila euro sulla scuola materna comunale Rodari di Ozzano Emilia. In dicembre il Comune ha deciso di rescindere del contratto con la ditta vicentina Ldp Costruzioni Generali, la seconda, alla quale era stato appaltato il cantiere. Un film già visto un annetto fa con l’impresa vincitrice dell’appalto, la salernitana Edil Tors. Come comune denominatore, con entrambe le ditte, c’è il fatto che il cantiere procede a singhiozzo dal marzo del 2018.
La speranza del sindaco Luca Lelli era arrivare a una risoluzione consensuale con la Ldp, che ad oggi ha percepito dal Comune 130 mila euro per i lavori svolti, per poter procedere in tempi rapidi. «Purtroppo non è stato trovato un accordo e il 3 febbraio abbiamo inviato la lettera per rescindere il contratto. Se non ci rispondono, a metà marzo rientreremo in possesso del cantiere e potremo riassegnarlo. Se invece chiedessero, ad esempio, un accertamento tecnico, i tempi si dilaterebbero» aggiorna il sindaco, senza però sbilanciarsi sulla fine dei lavori.
Nel corso dei mesi, Lelli ha più volte incontrato le famiglie, ma qualche genitore, stanco della situazione, ha anche affisso uno striscione davanti alla scuola. «Siamo stanchi delle bugie! Vergogna!» si legge. In effetti, da settembre 2017 i bimbi delle tre sezioni delle Rodari, un’ottantina in tutto, continuano a fare lezione «in trasferta» nelle aule ricavate tra nido Fresu, materna Cavalier Foresti di Maggio e centro per le famiglie L’Abbraccio. Alcuni di loro finiranno la materna senza mai aver messo piede nella nuova scuola. (gi.gi.)
Nella foto: lo striscione di protesta di qualche genitore
Forse il problema non sono le imprese che hanno fatto i lavori visto che per ben due volte è stata fatta rescissione.