Riaperta la Conferenza dei servizi sulla discarica di Imola, in ballo cӏ la sopraelevazione
La «Tre Monti» è stata congelata dalla sentenza del Consiglio di Stato a metà della sopraelevazione della discarica: mancano circa 200 mila tonnellate di rifiuti per raggiungere i 375 mila previsti. «Fino ad ora è stata tenuta in sicurezza ma manca, ad esempio, la copertura definitiva – aggiorna Stefano Mosconi, direttore del ConAmi, proprietario dell’impianto gestito da Hera Spa -. Occorre una nuova autorizzazione, che ci dica come procedere».
Così, sia Legambiente che Panda Imola, due delle associazioni che si battono da anni per la chiusura della discarica, sia Hera, che invece quella sopraelevazione l’aveva chiesta, si sono rivolte alla Regione. La «bocciatura» del Consiglio di Stato di fine 2017, riprendendo l”analoga decisione del Tar, non verteva su problemi legati alla salute o analisi di merito, bensì «su un’irregolarità nella procedura – spiegano dall’ufficio Valutazioni ambientali dell’Emilia Romagna – , quindi abbiamo riaperto la stessa Conferenza dei servizi che aveva dato il via libera e che dovrà recepire quanto indicato dalla sentenza». I primi incontri con gli enti, dall’Arpae all’Ausl, ci sono già stati, l’iter dovrebbe concludersi in due mesi.
«La Conferenza dei servizi – continuano da viale Aldo Moro – potrà decidere di fornire la motivazione che mancava per il superamento del parere della Soprintendenza e completare la sopraelevazione oppure fermarsi alla soglia attuale o, addirittura, far portare via i rifiuti già conferiti, anche se credo questa non sia un’ipotesi percorribile. Noi non abbiamo preferenze» mettono le mani avanti dalla Regione. «Eventuali costi aggiuntivi si scaricheranno sulla collettività, nelle bollette dei cittadini – avverte Mosconi -. Ricordo che nessuno contesta degli errori nel progetto presentato da Hera».
In ogni caso, una volta conclusa la sopraelevazione la capacità della «Tre Monti» sarà esaurita, ma prima di cominciare il famoso «regime post mortem» (30 anni di gestione percolato ed emissioni gas da parte del gestore) occorrerà stabilire anche cosa fare del Tmb. L’impianto viene utilizzato per il pre-trattamento del rifiuto urbano indifferenziato, prevalentemente raccolto nel circondario di Imola (la frazione secca viene destinata a termovalorizzatori o altre discariche, quella umida a biostabilizzato per la copertura delle discariche del gruppo Herambiente). La quota di indifferenziato raccolta sta diminuendo, però recentemente il Tmb è stato anche ammodernato con investimenti fatti secondo prescrizioni sempre della Regione. «La normativa prevede il funzionamento dei Tmb solo nelle discariche funzionanti…» ricordano dalla Regione. (l.a.)
Nella foto l”impianto Tmb della discarica Tre Monti
Ecco la riconversione ecologica del “nuovo” corso regionale, dove proprietà (CON.AMI…finalmente senza distinguo…) e chi gestisce (Herambiente ), continuano ad interpretare le regole: altro che rispetto delle sentenze e bonifica della discarica!
Il lupo continua a perdere il pelo, ma non il vizio….., infatti Bonaccini, in campagna elettorale dice che la Tre Monti è un capitolo chiuso, poi con la tipica coerenza di “sinistra”, ….valuteranno…..