A Medicina le Botteghe fanno rete in centro storico
Si chiama Libera associazione dei commercianti, artigiani e professionisti della Città di Medicina. Un nome lungo che racchiude l’idea innovativa di un gruppo di persone che lavorano nel centro storico medicinese di fare rete per occuparsi di eventi e iniziative per vivere in maniera più piena il territorio, ma soprattutto le botteghe stesse.
Botteghe di Medicina, appunto, è il marchio realizzato nel 2015 in occasione dei primi finanziamenti regionali ottenuti per la valorizzazione e promozione del commercio. Un termine, come spiega l’assessore alle Attività produttive, Donatella Gherardi, «molto legato al nostro territorio e al linguaggio locale. Con questo nome si è inteso riappropriarsi di un legame familiare e fiduciario che solo con il proprio negoziante si può avere, non certo nella grande distribuzione o con gli acquisti on line». L’associazione è nata nel febbraio del 2019 grazie all’impegno di alcuni soci fondatori. L’attuale assessore Gherardi (ha uno studio da commercialista), una volta entrata in Giunta, ha ovviamente cambiato i rapporti. «Prima ero la commercialista dell’associazione, adesso sono il loro interlocutore con il Comune, con l’obiettivo di sostenere e incrementare le attività sul territorio» precisa.
Attualmente sono associate 52 attività, oltre la metà di quelle del capoluogo. La presidente è Sabrina Nardi, la vice è Michela Minghetti, il tesoriere Alessio Avanzi, mentre Dario Panzacchi e Nicola Tronconi sono consiglieri. «Siamo partiti con un direttivo di cinque persone, per poi valutare se estenderlo a sette, facendo in modo che siano rappresentate equamente le categorie di commercianti, artigiani, somministrazione di cibi e bevande, professionisti e servizi». spiega la Nardi. (gi.gi.)
L’articolo completo su «sabato sera» del 6 febbraio.
Nella foto: i soci fondatori dell’associazione