L”importanza dell”acqua e della sua gestione nell”ultimo incontro di CooperAttivaMente ambiente e salute
Si chiude domani, giovedì 13 febbraio 2020 la rassegna CooperAttivaMente dedicata ad ambiente e salute, promossa dal Consiglio di zona soci del circondario imolese di Coop Alleanza 3.0 e dalla cooperativa Bacchilega. L’ultimo incontro, che avrà luogo alle ore 18.30 alla sala delle Stagioni di Imola (via Emilia25) è dedicato al tema Acquasana, vita sana e sarà curato dalla dottoressa Federica Gnudi, ricercatrice dell’Istituto Ramazzini. «L’acqua è una risorsa limitata, fonte di vita e alla base di ogni attività antropica, dal bere al lavarsi, indispensabile per coltivare la terra e per produrre gran parte del cibo necessario al sostentamento – sottolineala dottoressa Gnudi presentando l’appuntamento -. Nonostante l’acqua sia una risorsa così preziosa, la sua presenza e disponibilità viene spesso data per scontata. Ogni anno inquinamento, crescita della popolazione mondiale e cambiamenti climatici mettono sempre più a rischio disponibilità e qualità dell’acqua».
La ricercatrice fornisce qualche dato: «Mentre miliardi di persone nel mondo stanno continuando a soffrire a causa dello scarso accesso all’acqua e ai servizi igienico sanitari, ogni giorno il mondo occidentale ne consuma oltre 4 mila litri. In particolare, l’Italia si posiziona al primo posto in Europa e al secondo nel mondo per consumo pro-capite di acqua e per consumo di acqua in bottiglia, con un forte impatto sia dal punto di vista ambientale che economico». Quindi, osserva la dottoressa Gnudi, «migliorare le politiche di gestione dell’acqua è divenuto un imperativo globale. Solo attraverso la conoscenza e la sorveglianza dell’intera catena di approvvigionamento dei diversi prodotti è possibile impostare delle buone politiche di gestione dell’acqua, non solo quindi come consumatori diretti di questo bene, ma anche come consumatori indiretti. La“gestione sostenibile” delle risorse idriche non è una sfida impossibile, ma una scommessa che si può (e si deve) vincere anche attraverso un impegno comune da parte dei cittadini che, con le loro scelte – conclude- possono fare davvero la differenza». (r.cr.)
Le scelte si fanno alla fonte, non gestendo quel che rimane, tra l’altro iperinquinato: dura da ammettere per chi ha un concetto dello sviluppo consumistico finalizzato al solo profitto…. E’ tempo di farsi seriamente delle domande sul sistema produttivo ed economico: ammettere che il capitalismo ha fallito in un pianeta fuori controllo dal punto di vista demografico, è così difficile?
Comunque grazie all’Istituto Ramazzini di esistere, peccato che poi rimanga inascoltato.