Dal campo al negozio e il centro torna a vivere
Nelle città è sempre meno raro imbattersi in punti vendita agricoli gestiti direttamente dai produttori. Punti di riferimento fissi, in cui i clienti possono trovare frutta e verdura freschi, ma spesso anche succhi, passati, confetture ottenuti con materie prime provenienti dalla stessa azienda agricola.
La filiera si accorcia, con reciproco vantaggio per chi compra e per chi produce. Ma il vantaggio è anche urbano: questo fenomeno sta contribuendo a rivitalizzare i centri storici, occupando locali in precedenza vuoti o sfitti e rivisitando in chiave moderna la formula di quei negozi di vicinato che sembrava ormai avviata all’estinzione.
Si tratta di punti vendita con peculiarità similari: spesso sono aperti solo metà giornata o a giorni alterni, per consentire ai coltivatori di seguire la loro azienda agricola o di partecipare anche ai mercati contadini; a volte nello stesso punto vendita sono presenti più aziende agricole, che si aiutano nella condivisione delle spese e che permettono di offrire al cliente una gamma più ampia di prodotti.
«Iniziative come queste sono per noi molto positive – commenta Alessandro Scala, vicedirettore di Coldiretti Bologna – perché danno la possibilità al consumatore di acquistare direttamente dai coltivatori i prodotti agricoli del nostro territorio. Consumatore che dal nostro osservatorio sembra apprezzare molto questo contatto diretto, che gli permette di conoscere la provenienza dei prodotti che acquista». (lo.mi.)
Ulteriori particolari nel numero del Sabato sera del 6 febbraio