Laboratori territoriali per l’occupabilità nelle scuole imolesi
Robotica, Automazione industriale, Saldatura, Trasformazione agroalimentare, Meteorologia, Modellazione e progettazione Cad Cam. Sono i primi dei 13 Laboratori territoriali per l’occupabilità (Lto) che entro fine febbraio saranno attivati all’interno degli istituti superiori imolesi.
Un progetto ambizioso, dedicato in particolare ai giovani e all’innovazione, che punta a far dialogare il mondo della scuola e delle imprese e che vede coinvolti in rete tutti gli istituti superiori imolesi, una settantina di aziende (locali e non), Confindustria, la Fondazione Cassa di risparmio di Imola, l’associazione e incubatore di imprese Innovami, le facoltà di Agraria e Ingegneria dell’Università di Bologna, il Cnr.
Abbiamo chiesto a Davide Baroncini, coordinatore del progetto Lto, di spiegarci nel dettaglio la portata di questa iniziativa, tempi e modalità di realizzazione.
Innanzitutto, che cosa sono i Laboratori territoriali per l’occupabilità?
«Sono spazi permanenti, all’interno degli istituti superiori imolesi, dove instaurare
un dialogo attivo e continuativo tra il mondo delle imprese e della scuola e dove mettere a valore le esperienze di innovazione per renderle utili agli studenti e al mondo esterno. Le radici risalgono al 2013, quando all’interno dell’Istituto Alberghetti è nato il Comitato tecnico scientifico (Cts) da 21 soggetti costituenti, tra insegnanti e referenti di imprese, per migliorare il dialogo fra scuola e imprese: “Le aziende non ci dicono quali sono i profili ricercati”, sostenevano gli insegnanti; “Le scuole non preparano i ragazzi come vogliamo”, sostenevano gli imprenditori. Quello fu il primo momento in cui siamo riusciti a mettere attorno allo stesso tavolo mondo della scuola e delle imprese, evitando l’effetto “riunione di condominio” e cercando una rappresentatività territoriale. (lo.mi.)
L”intervista completa sul numero di Sabato sera del 23 gennaio