«Turno di Notte», è tempo di premiazioni per il concorso di racconti scritti a partire dall”incipit di Carlo Lucarelli
«Erano due, e un attimo dopo tre. Ma all’occhiata successiva, giusto il tempo di abbassare lo sguardo, non c’erano più.»
«E perché?»
«Non lo so. Non era la domanda più importante, in quel momento. Avevo una strana sensazione.»
«Preoccupazione? Inquietudine? Paura?»
«No. Direi sollievo. Di più… felicità. Gioia.»
È questo l’incipit che Carlo Lucarelli ha regalato all’undicesima edizione di «Turno di Notte», il concorso che si è tenuto in una notte di mezza estate e che ora arriva alla premiazione dei suoi vincitori. Gli appassionati di scrittura che si sono cimentati con la creazione di un racconto partendo, appunto, dalle battute del noto autore scopriranno chi ha vinto il concorso domani, sabato 25 gennaio alle 17.30 quando, nella Sala delle Stagioni di via Emilia 25 a Imola, sit errà la premiazione.
Storie ad ampio raggio che hanno coinvolto la giuria e sono anche parzialmente confluite in un’antologia: ventun racconti selezionati sugli oltre cento partecipanti sono, infatti, stati pubblicati da Bacchilega editore nella sua collana «Zero» con il titolo «Paura». Ma è più difficile iniziare o terminare un racconto (o un romanzo)? «L’incipit e la conclusione sono due momenti completamente diversi – commenta Carlo Lucarelli -. L’inizio è particolare perché è qualcosa che già c’è da un po’ nella testa dello scrittore, con le parole che piano piano gocciolano nella testa. Fa parte di un processo ed è come se arrivasse da solo al momento giusto… Il finale, invece, nons o mai qual è. È una scoperta che arriva un po’ alla volta. Poi l’ultima parola di una storia deve essere bella, deve lasciare nel lettore una sensazione di mancanza, ma non si può decidere prima». (s.fr.)
L”intervista completa è su «sabato sera» del 23 gennaio
Nella foto Carlo Lucarelli