Restauro senza “sorprese” della «Loggia degli Strappi» nel cortile interno della Rocca di Dozza
Nell’antica Rocca di Dozza continua l’opera di restauro del cortile interno. Lo scorso luglio era stata inaugurata e presentata al pubblico la «Loggia dei Fogliami», così intitolata perché il restauro aveva portato alla luce un affresco raffigurante, appunto, una decorazione composta da foglie d’ulivo e quercia. Questa volta il restauro ha riguardato un altro lato del porticato del cortile interno, chiamato «Loggia degli Strappi» perché lì sono collocati due strappi ovvero due dipinti parietali, opera degli artisti Bruno Saetti e Domenico Purificato, realizzati negli anni Settanta durante le Biennali del Muro Dipinto di Dozza che aveva preso avvio pochi anni prima. Le due opere erano state «strappate» dalle loro sedi originarie un po’ per preservarle (il dipinto di Purificato, ad esempio, aveva una collocazione molto esposta agli agenti atmosferici e rischiava di rovinarsi) e un po’ per dare spazio a nuovi lavori e nuovi artisti.
I lavori alla seconda loggia, spiega Simonetta Mingazzini, presidente della Fondazione Dozza Città d’Arte, non hanno, purtroppo, riservato sorprese: «Mentre il restauro della prima loggia ci ha riconsegnato il motivo decorativo a foglie, prima invisibile, nella loggia centrale non abbiamo ritrovato alcun impianto decorativo». Lo scopo del restauro è quindi stato quello di dare omogeneità al cortile interno, come raccontano i restauratori Francesco Savoia e Marcello Pedocchi: «La parete della loggia centrale presentava una tinta giallastra e piccole lesioni non strutturali. Nella sezione più a sinistra, vicino al bagno, abbiamo riscontrato anche un attacco biologico dovuto a un’infiltrazione che abbiamo risolto. Abbiamo eliminato l’intonaco non più conservabile e quello non più compatibile. Non avendo rinvenuto apparati decorativi cinquecenteschi abbiamo steso calce bianca per dare omogeneità e una rilettura della loggia. Se c’erano affreschi, la loggia è già stata descialbata, ovvero sono già stati rimossi. Per tutta la durata dei lavori i due strappi di Bruno Saetti e Domenico Purificato sono stati ovviamente spostati per poi essere ricollocati in maniera sicura».
Per finire di dare omogeneità al cortile manca ancora una loggia ma Simonetta Mingazzini si dice fiduciosa di poter continuare i lavori. (re.co.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 9 gennaio
Nella foto la Loggia degli Strappi