Violì, rete di imprese e marchio per valorizzare il carciofo italiano
Valorizzare l’eccellenza del carciofo italiano portando sul mercato un prodotto dagli standard qualitativi più elevati e uniformi e garantendone la tracciabilità completa e la promozione verso il consumatore. Con queste finalità ha preso il via il progetto Violì, una rete di imprese e un marchio creati nel settembre 2018 da tre aziende leader del settore ortofrutticolo: Apofruit Italia, Cericola e La Mongolf iera del gruppo Fratelli Giardina, con il supporto di Nunhems, leader nel settore delle varietà ibride di carciofo.
Grande attenzione, dunque, per questo ortaggio che in Emilia Romagna viene coltivato da anni nel cesenate e nella bassa Romagna. «Con Violì – spiega Claudio Bartolini, consigliere delegato di Apofruit Italia e presidente della rete di imprese – vorremmo incentivare ulteriormente la produzione, anche nell’area imolese. Una coltura, quella del carciofo, fino ad ora marginale, che invece potrebbe essere una valida alternativa ad altri ortaggi».
Un’unione di intenti che prende in considerazione anche il sempre minor tempo che i consumatori dedicano alla cucina e la sempre maggior voglia di mangiare sano e comodo. Da queste premesse è nato così Violì, un brand dedicato al carciofo top di gamma che comprende con un unico marchio le principali tipologie di carciofo tenero: violetto, morello e romanesco. E che, grazie anche ai diversi areali di produzione che oggi vanno dalla Sicilia alla Puglia per risalire fino all’Emilia Romagna e al Veneto, consente la presenza sui banchi di vendita di un prodotto italiano per tutta la stagione commerciale, da ottobre fino a giugno. (a. g.)
Ulteriori particolari sul numero del Sabato sera del 9 gennaio