Area Blu senza presidente e direttore ma i progetti sono andati avanti
A dicembre è terminata la ristrutturazione dell’ex chiesetta dell’Osservanza, per fine gennaio è previsto il completamento del nuovo centro sociale Giovannini nel quartiere Marconi, a metà mese partirà il cantiere per la sistemazione della palestra Ruscello di via Volta. «Stiamo procedendo a prescindere dalla “politica” – rivendica Andrea Dal Fiume, responsabile dell’Area tecnica di Area Blu Srl -. Ho appena consegnato all’Amministrazione imolese (ovvero al commissario prefettizio Izzo, ndr) il progetto esecutivo per il restauro del primo chiostro di San Domenico. Un progetto che nasce con il sindaco Daniele Manca. Ho un centinaio di procedimenti aperti ma occorre mettere un po’ d’ordine dopo mesi sulle montagne russe» conclude Dal Fiume.
Tra novembre e dicembre hanno dato le dimissioni sia il direttore generale Carmelo Bonaccorso che il responsabile dell’Area amministrativo finanziaria Federico Gandino, nonché la presidente del Consiglio di amministrazione, l’avvocata bolognese Maria Rosaria Barchetti, scelta dall’ex sindaca Sangiorgi a giugno dopo le dimissioni anzitempo di Alessandro Ambrosini (anch’egli nominato dalla Sangiorgi). Ad oggi, il Cda è formato dai consiglieri Aleardo Benuzzi e Stefano Ponzi. Decisamente nell’ultimo anno e mezzo Area Blu è stata al centro di un’instabilità senza fine. Non è un caso che il commissario prefettizio Nicola Izzo abbia posto tra le sue priorità la governance della partecipata che ha in gestione il patrimonio immobiliare del Comune pubblico e relativa manutenzione (e di cui Imola detiene il 91,02% delle quote). Non solo. «Quando Imola boccia ad aprile 2018 il piano industriale (e relativo piano assunzioni) proposto da Bonaccorso si blocca tutto» ricorda Dal Fiume.
Su Area Blu, infatti, si erano appuntate pesanti critiche dalla Giunta Sangiorgi in merito a carenze e costi. Ma Dal Fiume rilancia: «Eravamo diventati un capro espiatorio meraviglioso ma la verità è che l’attuale canone non è sufficiente per garantire la manutenzione di una città come Imola, e non si può risolvere tutto dicendo solo “Area Blu non fa niente”».
Tra l’altro, nei mesi scorsi, «sono stati completati alcuni progetti senza che nessuno o quasi se ne sia accorto» lamenta Dal Fiume. Uno di questi è la manutenzione straordinaria e messa in sicurezza strutturale della vecchia chiesetta poligonale dell’Osservanza, trasformata ora in sala per convegni o piccoli concerti. Si tratta dell’ultimo intervento previsto nell’Accordo di programma risalente al 2000 per la riqualificazione urbana dell’ex ospedale psichiatrico, quindi ha beneficiato di un finanziamento regionale di 316.000 euro su un totale di circa 435.000 euro (il rimanente l’hanno messo la partecipata Osservanza Srl e il Consorzio Osservanza). L’appalto l’ha vinto Zini Elio Srl, i lavori sono iniziati l’estate scorsa.
Il piano della precedente governance ConAmi, socio unico della proprietà Osservanza Srl, era di collegarla al progetto per il recupero del padiglione 1 come nuova sede dell’Accademia pianistica. Ma questa storia è ancora in alto mare. «E’ stata fatta comunque una valutazione tecnica ed è utilizzabile come sala concerti».
A breve, secondo la scaletta di Dal Fiume, toccherà al nuovo centro sociale Giovannini essere completato. La ditta Zini Elio si è aggiudicata l’appalto poco più di un anno fa per 497 mila euro. Il progetto risale anch’esso alla precedente Giunta Manca e prevede un fabbricato in legno di 300 metri quadri, più 150 di porticato, simile a quelli recentemente edificati nelle frazioni di Sesto Imolese e Sasso Morelli, con bar e sala polivalente. Sta prendendo forma nell’area verde fra le vie Marconi, Cenni, Bucci e Scarabelli a poca distanza dal vecchio prefabbricato che sarà demolito. (l.a.)
Maggiori dettagli nell”articolo sul “sabato sera” del 9 gennaio.
Il cantiere del nuovo centro sociale Giovannini e l’interno dell’ex chiesetta dell’Osservanza