Salvini fa il comizio a Imola davanti ai sostenitori, attorno “sardine” e cittadini lo contestano. Il racconto
Se l”obiettivo era il bagno di folla non è riuscito benissimo. Per il suo secondo appuntamento elettorale imolese, Matteo Salvini si è trovato varie volte con i cori dei contestatori a soverchiare le parole scandite al microfono dal palco di piazza Caduti per la libertà. La scelta del giorno di mercato ha favorito la partecipazione degli attivisti ma anche di molti imolesi nettamente in disaccordo con il Capitano del Carroccio che l”hanno accolto al grido di “buffone, buffone”.
Tenute a debita distanza da un folto cordone di polizia, c”erano alcune decine di Sardine” che sventolavano libri, giornali e la Costituzione simboli di reazione contro la propaganda leghista. Dalla parte opposta, sotto l”Orologio, un gruppo di attivisti con le bandiere di Potere al popolo a loro volta marcati dai carabinieri. Ma di fatto si è trattato di una composta sfida verbale. E non è lontano dal vero dire che il numero dei sostenitori leghisti, sostanzialmente raggruppati davanti al palco della piccola piazza, fosse analogo a quello dei contestatori. Tra l”altro, come ovvio a tre settimane dalle elezioni regionali, nello stesso momento a pochi metri di distanza c”erano i banchetti di varie altre liste e candidati, L”altra Emilia-Romagna che sostiene il candidato presidente Lugli era in via Emilia oltre l”Orologio, poco oltre c”era Emilia Romagna coraggiosa che sostiene il bis del presidente uscente Bonaccini così come il Partito democratico che era in via Mazzini.
Ad un certo punto dalle Sardine” sono partite le note di un “Bella ciao”. “Hanno paura – ha ribattuto un Salvini palesemente infastidito – quando gli porti via gli affari di 50 anni, hanno paura”. Rilanciando, per scaldare gli animi dei suoi (sotto il palco anche l”ex sindaca Sangiorgi) e far partire gli applausi, alcune delle frasi slogan al limite dell”area di rigore usate in questa campagna elettorale: “Vogliamo cambiare le cose perché non si lavora in questa regione senza la tessera del Pd” oppure “Troppe donne devono andare in altre regioni per fare una mammografia o una tac”.
Le Sardine”, dal canto loro, dopo la manifestazione hanno pubblicato sulla loro pagina Fb un post nel quale si dissociano da chi ha usato toni eccessivi: “le persone uscite ad insultare non hanno lo spirito delle Sardine”. L”obiettivo non offrire alcun appiglio alla macchina da guerra social del leader nazionale della Lega. Tra l”altro, la mobilitazione delle Sardine” imolesi era iniziata già un paio di giorni fa a precedere e stigmatizzare con uno striscione colorato (e la scritta “Solidarietà, accoglienza, rispetto, diritti umani, intelligenza, non violenza, antifascismo”) l”arrivo ieri sera al Molino Rosso di Lucia Borgonzoni per una cena di autofinanziamento dopo un tour tra faentino, lughese e forlivese. (l.a)
Nelle foto una sintesi della mattinata con i supporter di Salvini davanti al palco e i contestatori attorno