Asfaltature stradali, il punto con Area Blu sui lavori fatti nel 2019 in città e in campagna
Sebbene nei mesi più caldi un po’ di manutenzione sia stata fatta, è indubbio che buche e crepe su marciapiedi e strade imolesi ce ne sono ancora tante. Lo sanno bene soprattutto ciclisti e motociclisti che, più degli automobilisti, devono prestare particolare attenzione al terreno sconnesso. Cosa è stato fatto nel 2019 a Imola? Abbiamo fatto il punto con Armando Marchi, responsabile area Infrastrutture di Area Blu, la società in house che si occupa anche di manutenzioni stradali. «Da aprile a settembre siamo intervenuti con rappezzi nelle strade più ammalorate. In alcuni casi siamo riusciti a fare solo il tappeto di usura, in altri abbiamo rifatto anche i sottostanti 10 centimetri di binder, nell’80% dei casi anche la fresatura».
I lavori hanno interessato le vie Baroncini, Gaddoni, Paolini, Bucci, Cavina, Cervia, don Sturzo, Fanin, Fontanelle, Gherardi, del Lavoro, Leopardi, Manfredi,Manzoni, Ortignola, Palme, Poiano,San Benedetto, Selice, Spaventa,Villa Clelia (dalla rotonda su via della Solidarietà a via Luzzi) e Villa, piazzale Bianconcini, l’area del Sante Zennaro, la rotonda di via Kennedy, il giardino Rambaldi e alcuni marciapiedi (lungo viale D’Agostino tra l’incrocio con viale Amendola e quello con viale Saffi, via Beccaria e via Guidaccio da Imola). In campagna, invece, le vie Balducci, Cardinala, Comezzano, Ferra, Ghiandolino, Ladello, Lola, Malcantone, Rondanina, San Leonardo, Scuole di Giardino, Sguazzaloca e del Tiglio.
Ad occuparsi degli interventi sono state le ditte che per il 2019 si sono aggiudicate l’accordo quadro siglato con Area Blu, ossia Cti (capofila) più Cims e Zini Elio. In pratica, si tratta di un bando unico da 2 milioni di euro complessivi di lavori, eventualmente rinnovabile di un altro anno, al quale possono ricorrere i soci di Area Blu dichiarando per quale cifra sono interessati e senza dover fare ulteriori gare pubbliche. Un sistema pensato per risparmiare tempo e che sta soppiantando gli appalti quinquennali in scadenza grazie ai quali le aziende vincitrici avevano beneficiato di introiti di lungo periodo in cambio dell’impegno a garantire un manto percorribile nell’elenco di strade assegnatogli. (gi.gi.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 19 gennaio