Elezioni regionali, in campo per Bonaccini anche Mara Mucci e Romano Linguerri
Si allarga la schiera degli imolesi in corsa alle elezioni regionali del 26 gennaio. Nella lista civica a sostegno della ricandidatura di Stefano Bonaccini a presidente della Regione Emilia-Romagna, infatti, saranno candidati anche Mara Mucci e Romano Linguerri.
Loro capolista sarà Mauro Felicori, direttore generale della Reggia di Caserta fino all’ottobre dello scorso anno, dopo essere stato dirigente del Comune di Bologna dal 1986.
«Il nostro gruppo vuole contribuire con il proprio valore aggiunto alla proposta politica di Bonaccini, preservando contemporaneamente la sua autonomia – spiega la Mucci, promotrice a livello territoriale di Azione, il partito fondato da Carlo Calenda –. Dalla parte opposta non vedo esperienze amministrative di alcun genere. E non vorrei proprio che succedesse la stessa cosa che è già accaduta a Imola».
Ovvero, «l’Emilia-Romagna vanta esperienze e numeri significativi nei settori delle infrastrutture, della sanità e della scuola, e rappresenta un’eccellenza fra le regioni italiane. Non possiamo, però, né adagiarci sugli allori né accontentarci. Ma, contemporaneamente, il cambiamento tanto per cambiare è un salto nel buio – osserva la Mucci –. Ho deciso di candidarmi per continuare a mettere le mie competenze di professionista nel campo dell”innovazione e della digitalizzazione e la mia passione a servizio dei cittadini, delle aziende, dei lavoratori e degli studenti, che fanno sacrifici e coltivano speranze per il futuro».
«In questi ultimi mesi abbiamo lavorato assieme ad altre liste civiche della nostra regione per individuare alcuni argomenti da portare avanti – aggiunge Linguerri –. Poi, dal coordinamento della lista civica è arrivato l’invito a candidarmi, e ho risposto positivamente per Imola e per il suo territorio».
In particolare, «mi metto in gioco per la mia specifica competenza nell’ambito della sanità – continua –. Ancora di più in un momento come questo in cui, senza un sindaco e un assessore, a Imola non c’è alcun interlocutore su questo tema». (lu. ba.)